La scritta ''Tourist go home'' su una pietra con tanto di impronta fossile. IL VIDEO, Moreno Pesce: ''Amare la montagna e condividere una passione non è questo''
Il forte atleta paralimpico oggi si trovava in quota ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo, luogo simbolo delle Dolomiti e, in qualche modo, anche di cosa rappresenta l'overtourism. ''Amara questa cosa. Sulle Tre Cime oggi non è un risveglio bello''

BELLUNO. La scritta ''Tourists go home'' su una pietra all'ombra delle Tre Cime. Un messaggio chiaro contro le migliaia di persone che soprattutto sotto stagione invadono sentieri e paesaggi di quello che è uno dei simboli delle Dolomiti al confine tra il territorio del comune di Auronzo di Cadore e quello delle Dolomiti di Sesto nel comune di Dobbiaco.
Ma un messaggio che si trasforma in protesta stupida, ignorante, che deturpa e non aiuta la causa di chi vuol preservare quell'ambiente straordinario. La denuncia la fa Moreno Pesce atleta di fama a cui manca la gamba sinistra, amputata in seguito a un incidente motociclistico, che oggi si trovava in quota. Il video è eloquente: ''Preferisco non commentare - dice -. Tra l'altro sul sasso dove c'è anche l'impronta fossile. Imbrattato così. Amara questa cosa. Sulle Tre Cime oggi non è un risveglio bello''.
Che la situazione sulle Tre Cime sia ormai complicatissima per un overtourism sempre più massiccio è noto. Qualche mese fa è stata anche lanciata una petizione dal titolo “Proteggiamo le Tre Cime di Lavaredo: Un Appello per la Chiusura del Traffico eccessivo”. D'altronde, come si spiegava nell'appello, “il traffico automobilistico al rifugio Auronzo ha raggiunto livelli preoccupanti. Con una capacità di circa 700 posti auto, il parcheggio vede un'occupazione significativa soprattutto nei mesi estivi, con una media stimata (peraltro molto ottimistica) di oltre 65.000 veicoli che raggiungono l'area annualmente. Questo afflusso massiccio non solo contribuisce all'inquinamento atmosferico e acustico, ma accelera anche l'erosione del suolo e disturba la fauna locale. L'eccessiva presenza umana sta mettendo a rischio la biodiversità unica di questa regione e sta deteriorando l'esperienza turistica stessa, con aria deteriorata e un ambiente meno silenzioso e sereno”.
Moreno Pesce ha sempre raccontato di come sin da bambino la montagna rappresentasse una componente importantissima della sua vita. Poi ''un incidente motociclistico mi ha sbattuto a terra in tutti i sensi e la vita ha cambiato significato. Sono rinato quando ho capito che la sola differenza è che ora sono solo un po’ più lento quando corro o cammino''. Oggi con il suo impegno si occupa anche di sensibilizzare chi va in montagna e allora ecco questo video con messaggio di accompagnamento: ''Amare la montagna e condividere una passione non è questo. Buona vita ma soprattutto buona e sana montagna...diversa da questa''.