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Dall'energia idroelettrica per alimentare le funivie alla gestione dell'acqua, il Primiero punta sulla sostenibilità: "La crisi climatica va affrontata ma ci adattiamo dagli anni '80"

La presidente delle Funivie Seggiovie San Martino di Castrozza, Valeria Ghezzi: "Tra gli anni '80 e '90 ci siamo adattati ai primi inverni siccitosi, ora prendiamo scelte nell'ottica di mitigare gli effetti della crisi climatica. E' un percorso che richiede tempo e investimenti"

Di Luca Andreazza - 11 novembre 2024 - 20:41

PRIMIERO SAN MARTINO DI CASTROZZA. "Tra gli anni '80 e '90 ci siamo adattati ai primi inverni siccitosi, ora prendiamo scelte nell'ottica di mitigare gli effetti della crisi climatica". Queste le parole di Valeria Ghezzi in qualità di presidente delle Funivie Seggiovie San Martino di Castrozza. "E' un percorso che richiede tempo e investimenti ma già oggi, per esempio, la stagione estiva è in veloce crescita in tutte le destinazioni e le seggiovie sono sempre più centrali nella mobilità dei luoghi".

 

L'inverno è alle porte, un periodo questo di preparativi e di messa a punto dei dettagli per accogliere i turisti dopo un'estate lunga, complice la destagionalizzazione ogni anno più marcata. Le temperature per ora sono elevate, si attende la neve naturale ma, soprattutto, si aspettano le finestre fredde, previste in queste notte, necessarie per poter azionare i cannoni a piena potenza di fuoco. Il settore sciistico, rinfrancato dai numeri di persone che scelgono il Trentino e le piste da sci, non si arrende e cerca soluzioni in un contesto più incerto.

 

"Non ci sono ricette standard, si può lavorare all'interno di una cornice comune ma poi i necessariamente gli interventi devono essere valutati e messi in campo in modo personalizzato. I modelli variano da stazione a stazione per le caratteristiche di un territorio in termini di servizi e infrastrutture. Noi siamo impegnati in diversi progetti, forse poco visibili, tuttavia sono piccole scelte che ci consente di posizionare la località e di perseguire una crescita del territorio". 

 

Il Trentino appare ancora molto vincolato a un modello sci-centrico, una proposta "tradizionale" che tanti benefici ha portato nelle valli e sulle montagne. Cambiare prospettiva può essere difficile. "L'industria delle neve è ancora fondamentale per l'intera filiera. E' vero che molte attività integrative sono in crescita ma ancora non possono essere confrontate con i numeri garantiti dallo sci. Inoltre le transizioni o eventuali modifiche richiedono tempo: si tratta anche di un percorso culturale".

 

E la presidente evidenzia che nella skiarea San Martino di Castrozza-Passo Rolle, d’inverno come in estate, cabinovie, funivie e seggiovie si muovono unicamente con l'energia prodotta da fonte idroelettrica, utilizzata anche per mettere in azione i generatori dell’innevamento programmato.

 

"L'azienda è interamente alimentata a energia rinnovabile, ci affidiamo interamente al Gruppo Acsm, la realtà di Primiero è inoltre certificata. Il riscaldamento e l'acqua calda sono prodotti dall’impianto a biomassa presente in paese. Il gasolio è utilizzato unicamente per il Rifugio Tognola a quota 2.200 metri, dove non esistono soluzioni diverse, e per i mezzi battipista. I gatti dispongono delle ultime dotazioni tecnologiche che misurano in tempo reale la situazione delle neve per una battitura ottimale. Lavoriamo poi alla all'ammodernamento degli impatti di erogazione carburanti". 

 

Gli edifici realizzati dopo il 2010, tra i quali Campo Base e Residence Langes, sono certificati Casa Klima o in classe energetica A. Negli edifici nuovi, ma anche nei più vecchi, sono stati introdotti rubinetti per controllare e gestire i flussi di acqua. "Nella storia del Primiero le riqualificazioni sono una costante. Se si osservano le immagini degli anni '60, degli anni '80, del 2000 e di oggi: si può notare una forte riduzione, anche visiva, del peso delle costruzioni sul paesaggio che è fondamentale per la nostra offerta. Siamo state tra le prime società impianti a redigere un bilancio di sostenibilità perché le tematiche ambientali sono strategiche". 

 

Quasi tutti i progetti relativi all’area sciabile sull’Alpe Tognola "sono stati e saranno sottoposti a Valutazione di impatto ambientale o a valutazione di incidenza. I progetti minori, generalmente le manutenzioni sul territorio, vengono comunque sottoposti alla cosiddetta verifica di “non assoggettabilità alla valutazione di incidenza”. Qualsiasi movimento terra viene gestito con la procedura dello scotico, cioè l’accantonamento dello strato superficiale del terreno che viene poi risistemato a fine lavoro, salvaguardando in modo ottimale la biodiversità presente prima dei lavori".

 

La destinazione, come altre nel Trentino, si avvia a diventare plastic free mentre "oltre il 70% dei fornitori risiede entro i 200 chilometri dalla sede aziendale. La ristorazione in particolare fa ampio uso di fornitori locali con prodotti bio, tipici dell’enogastronomia trentina e primierotta, nonché prodotti a km zero".

 

La società dà lavoro in media a circa 40 persone su base annua, "con punte di oltre 80 persone durante la stagione invernale. L'85% dei lavoratori è residente in valle di Primiero. La volontà è di affidarci il più possibile al territorio per circolo virtuoso e una sostenibilità ambientale ma anche economica e sociale. Ci sono tanti aspetti ancora da migliorare come una migliore gestione dei rifiuti o un'accessibilità ottimale ai servizi, anche in vista delle Olimpiadi, ma il tempo è un fattore non secondario", conclude Ghezzi.

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