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Al via il primo Festival de L'AltraMontagna con People. Giuseppe Civati: "Altissimo livello di competenza e attivismo culturale e ambientale"

Dal 18 al 20 ottobre l'appuntamento è in Piazza Duomo per approfondire le sfide ambientali, culturali e sociali che le montagne affrontano oggi attraverso dibattiti, presentazioni e discussioni con esperti, scrittori e appassionati di montagna e scoprire una nuova collana editoriale

Pubblicato il - 17 ottobre 2024 - 20:01

TRENTO. La collaborazione tra L'AltraMontagna, il giornale online dedicato alle terre alte, e la casa editrice People si concretizza in due progetti: una nuova collana editoriale dedicata alle montagne e un festival che si terrà a Trento, in Piazza Duomo, dal 18 al 20 ottobre.

 

La collana sarà curata dai membri della Comitato Scientifico de L'AltraMontagna e si concentrerà su temi fondamentali come il cambiamento climatico, la salvaguardia delle montagne e l'evoluzione degli ecosistemi alpini. Il festival, invece, sarà un'occasione unica per approfondire le sfide ambientali, culturali e sociali che le montagne affrontano oggi attraverso dibattiti, presentazioni e discussioni con esperti, scrittori e appassionati di montagna.

 

Il festival inizierà venerdì con la presentazione del libro Le ragazze del futuro, che esplora come le nuove generazioni affrontano la questione climatica, da parte di Serena D'Angelo e Stefano Catone.

 

 

A seguire, si aprirà un dibattito sulla controversa pista da bob di Cortina, simbolo delle criticità delle Olimpiadi Invernali, partendo dal libro ''Scivolone Olimpico'' con Michele Argenta, Sofia FarinaLuca AndreazzaDaniele Loss e Luigi Torreggiani, moderati da Pietro Lacasella.

 

Seguirà un incontro dedicato al futuro delle Alpi in un'epoca di cambiamento che vedrà confrontarsi Andrea Membretti, Mauro Varotto e Stefano Catone. La serata si concluderà con un monologo sull'immaginario pop del rifugio alpino, a cura dell'illustratore Andrea Bettega, accompagnato dal chitarrista Nicola Cipriani.


La mattina di sabato sarà dedicata ai rifugi montani in un mondo in cui le esigenze dei viaggiatori cambiano rapidamente: Luca Gibello, Cristian Ferrari e Raffaele Alimonta rifletteranno sulle nuove forme di ospitalità in alta quota. Nel pomeriggio, si esploreranno le trasformazioni dei boschi alpini, tramite il libro Sottocorteccia, con Pietro Lacasella, Luigi Torreggiani e Giuseppe Mendicino. La giornata si concluderà con un dibattito sulla comunicazione della crisi climatica, in cui interverranno Giuseppe Civati, Luca Pianesi e Sofia Farina.

 

 

La sera invece "Il mondo brucia, e noi? Un intreccio tra arte e scienza", un talk, chitarra e voce con Cristiano Godano dei Marlene Kuntz.


Domenica si aprirà con un incontro che coinvolgerà illustratori come Valentina Stecchi e Andrea Bettega, che esploreranno la rappresentazione visiva del cambiamento climatico. A seguire, Giovanni Baccolo e Michele Argenta presenteranno un approfondimento sullo stato attuale dei ghiacciai, custodi di memoria climatica partendo dal libro ''I ghiacciai raccontano''.

 

 

A chiudere il festival, un talk dedicato all'alpinismo e alla sua evoluzione nel corso del tempo, con Andrea Zannini e Alessandro Filippini, che offriranno con Marta Manzoni una "controstoria" di questa disciplina, analizzando le sue sfide contemporanee e le prospettive future.

 

In vista del festival, abbiamo intervistato Giuseppe Civati, co-fondatore di People: “La prima cosa che mi viene in mente è “qualità”. Da tempo ho riscontrato un altissimo livello di competenza e attivismo culturale e ambientale da parte de L'AltraMontagna. La montagna, con tutte le sue problematiche, è un tema centrale in ogni riflessione sul futuro del pianeta. L'idea di una collaborazione è nata grazie all'intuizione di Stefano Catone, uomo di montagna, non solo per nascita. Ci siamo trovati così a percorrere lo stesso sentiero, condividendo valori comuni”.

 

Civati sottolinea come People, una casa editrice che fa dell'indipendenza il suo principio fondante, trovi ne L'AltraMontagna un'affinità perfetta: “Noi teniamo molto a essere liberi, e desideriamo che i nostri partner abbiano la stessa libertà di azione e di espressione”.

 

Uno dei valori aggiunti della collaborazione è la capacità di raccontare le questioni ambientali in modo chiaro: "Ci piace molto il concetto di 'racconto informato'. Le questioni della montagna sono dirompenti, e la capacità di illustrarle al pubblico in modo accessibile è un valore inestimabile”.

 

"Siamo una casa editrice itinerante - spiega Civati -. Amiamo creare occasioni di incontro e di discussione. Il libro è un punto di partenza per un dialogo. Organizzare un festival ci è venuto naturale. È un'occasione per mostrare il percorso che vogliamo intraprendere insieme a L'AltraMontagna e discuterlo con le persone, raccogliendo nuovi spunti e idee".

 

Infine, Civati riflette sull'importanza della comunicazione scientifica, soprattutto in un contesto come quello italiano, dove il dibattito sul cambiamento climatico appare spesso frammentato e poco incisivo. "L'Italia è in una crisi climatica particolarmente grave, anche rispetto ad altri paesi. Eppure, c'è una tendenza preoccupante al negazionismo climatico o, peggio ancora, all'indifferenza. La pandemia ci aveva fatto sperare in una maggiore consapevolezza, ma subito dopo abbiamo assistito a una sorta di involuzione".

 

Per Civati è fondamentale migliorare gli strumenti di comunicazione e trovare nuove modalità per coinvolgere il pubblico: “Non possiamo limitarci a raccontare che il mondo sta finendo, perché questo approccio non funziona. Dobbiamo trovare un equilibrio tra l'allarme e la consapevolezza che soluzioni esistono, e che possiamo trovarle insieme".

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