Contenuto sponsorizzato
| 17 giu 2021 | 16:20

Il ghiacciaio Presena torna di nuovo sotto i teloni per salvarsi dallo scioglimento. Lo scorso anno 'risparmiati' 4 metri di spessore

Sono iniziati i lavori per far tornare il ghiacciaio del Presena 'sotto le coperte', in un ambiente protetto che riduce la fusione del ghiaccio del 52%. Si tratta di un'intervento che va avanti dal 2008

Foto di Mauro Mariotti
Foto di Mauro Mariotti
di L.B.

PASSO DEL TONALE. Anche quest’anno, come ogni anno dal 2008, per il ghiacciaio del Presena è arrivato il momento di andare ‘sotto le coperte’. Sulla sua superficie, infatti, ogni inizio estate vengono installati dei teli geotessili con l’obiettivo di proteggere la superfice ghiacciata dai potenti raggi solari.

 

Oggi, 17 giugno, gli operai della Carosello, società impiantistica che fa parte del Consorzio Pontedilegno-Tonale, hanno iniziato a stendere gli enormi teli. Sono ben 3.500 le ore di lavoro necessarie per garantire al ghiacciaio la tutela che si merita con oltre 100mila metri quadrati di superficie coperta, per un lavoro che riduce la fusione del 52%. 

 

Un progetto valido, come dimostrano i numeri. Lo strato di ghiaccio che la scorsa estate 2020 si è salvato dallo scioglimento è di tutto rispetto, con uno spessore che va dai 3 ai 4 metri.

In ogni caso l'avvicinamento dell'estate, per i ghiacciai alpini, rappresenta ormai un appuntamento fatale. L'aumento delle temperature, le bizze di un clima sempre più imprevedibile e le conseguenze dell'inquinamento rendono le superfici innevate sempre più a rischio, come testimoniano ogni anno le drammatiche immagini del ritiro o dei crolli delle lingue di ghiaccio.

 

Il bilancio, per ora, è drammatico: negli ultimi decenni, su tutto l'arco alpino, sono scomparsi infatti 200 ghiacciai. Per questo, già da 12 anni, sul ghiacciaio della Presena si è cercato di correre ai ripari con questo utile intervento artificiale.

 

Un altro aspetto molto interessante da citare, è che Parte dell’enorme coperta geotessile che protegge ogni estate lo spessore del ghiacciaio è protagonista di una installazione alla Biennale d'Architettura a Venezia. Un’esposizione ideata per sensibilizzare i cittadini sul tema dello scioglimento dei ghiacciai (qui articolo).

 

Nel dettaglio, l’opera esposta a Venezia nel padiglione Italia è stata ideata da Giovanni Betti, professore universitario dell’Università della California, Berkeley, insieme all’architetto Katharina Fleck e ai suoi studenti dell'Università delle Arti di Berlino che a marzo con la collaborazione del professore Christoph Gengnagel ha organizzato nel proprio atrio la prima installazione con il telo proveniente dal Presena.

 

Il progetto, "The invisible mountain"(Qui info), prevede che il tessuto prenda la forma del profilo delle cime dalle quali arriva, ad un'altezza da terra tale da poterlo ammirare da sotto. Per vedere, appunto, quella "montagna invisibile" che deve essere protetta prima che sia troppo tardi.

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Ambiente
| 21 gennaio | 12:42
Il Gps di Puck ha trasmesso i segnali e subito i carabinieri forestali si sono attivati raggiungendo la casa dell'uomo. Dopo una perquisizione la [...]
Esteri
| 21 gennaio | 12:24
Non è la prima volta che si verifica un fenomeno di gelicidio sulle strade della Valsugana
Cronaca
| 21 gennaio | 12:31
E' successo poco prima di mezzogiorno e sul posto si sono portati i vigili del fuoco e i soccorsi sanitari. L'uomo sarebbe rimasto con la gamba [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato