Pista da bob a Cortina, il sottosegretario Morelli: "A marzo 2025 conclusi i lavori". Il ministro Abodi: "Abbattuti 800 alberi? Ne pianteremo 10 volte tanti"
Durante la 26esima edizione di "Italia Direzione Nord" a Milano, diversi interventi hanno fatto il punto sull'organizzazione delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 e in particolare sull'avanzamento lavori della pista da bob di Cortina. Varnier (Fondazione Milano-Cortina) critica le aziende venete: "Il tessuto imprenditoriale non ha ancora capito che le Olimpiadi invernali porteranno contributi importanti. Da molte aziende venete mi sarei aspettato un ascolto più sensibile"

MILANO. Sostenibilità, legacy, impatto delle opere infrastrutturali legate alle Olimpiadi invernali: alla XXVI edizione di "Italia Direzione Nord" a Milano, si è fatto il punto della situazione in vista di Milano-Cortina 2026, ma lo stuolo di personalità intervenute (dai ministri Abodi, Salvini e Santanché in giù) oltre a sfoderar le "solite" parole d'ordine hanno anche "dato delle notizie".
Sicuramente lo ha fatto il sottosegretario alle Infrastrutture Alessandro Morelli, che dalla kermesse milanese ha garantito che i lavori della pista di bob di Cortina saranno completati entro marzo 2025: “A marzo chiuderemo i lavori della pista di bob a Cortina che sarà pronta per le prossime Olimpiadi 2026. È un grande risultato sul quale abbiamo investito molte energie superando le critiche di chi riteneva impossibile realizzare la struttura in così breve tempo”.
Sempre a riguardo della controversa pista di bob a Cortina, è intervenuto anche Andrea Varnier, amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina 2026: “Quella è la pista - ha detto all'agenzia di stampa Ageei - che ha voluto il governo ed a noi fa piacere che sia pronta fin dall’inizio così da far parte dei Giochi fin da principio. È una pista che viene costruita in una zona dove c’è una lunga tradizione negli sport di scivolamento e molti atleti vengono proprio da queste zone dove mancava una struttura simile”.
Ma sul fronte economico, Varnier non ha risparmiato critiche nei confronti delle aziende venete: “Il tessuto imprenditoriale del Veneto non ha ancora capito che le Olimpiadi invernali porteranno contributi importanti. Ci sono molte aziende venete da cui mi sarei aspettato un ascolto più sensibile nei confronti dei Giochi. Secondo me, quando si avvicineranno le Olimpiadi sboccerà l'interesse, ma sarà tardi”.
Spazio poi ad un lungo focus sulla sostenibilità del grande evento invernale: tra le iniziative concrete, Varnier ha sottolineato che “il 100% dell’energia che utilizzeremo sarà da fonti rinnovabili e il cibo non sarà sprecato perché c’è un programma che prevede di utilizzare tutto il cibo avanzato a scopi umani o animali”.
Il ministro dello Sport Andrea Abodi, intervenuto da remoto ad Italia Direzione Nord, ha quindi ribadito l’impegno nel rispettare i tempi: “440 giorni sono pochi per finire di realizzare tutto, ma noi vogliamo prepararci per un’edizione dei Giochi memorabile e questo passa dalla realizzazione delle infrastrutture”. Sul tema della sostenibilità ambientale ha quindi aggiunto: “Le preoccupazioni del mondo ambientalista? Se sono stati abbattuti, per la pista di bob e skeleton, circa 800 alberi, in parte malati, ne pianteremo 10 volte tanti: le Olimpiadi avranno un'eredità ambientale degna delle aspirazioni di tutti noi”.