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"I contributi versati per il fondo pensione sono deducibili dal reddito complessivo annuo", Pensplan Centrum: "Un modo per ridurre i rischi di potenziali fragilità future"

Il responsabile dell’Area Welfare Management di Pensplan Centrum, la società di servizi di welfare complementare del Trentino Alto Adige: "Lo Stato premia gli iscritti alla previdenza complementare attraverso importanti incentivi fiscali"

Di LA - 27 dicembre 2024 - 15:36

TRENTO. "I contributi versati al fondo pensione sono deducibili dal reddito complessivo annuo fino al limite di 5.165 euro". Queste le parole di Matteo Caracristi, responsabile dell’Area Welfare Management di Pensplan Centrum, la società di servizi di welfare complementare del Trentino Alto Adige. "Lo Stato premia gli iscritti alla previdenza complementare attraverso importanti incentivi fiscali: queste misure hanno infatti l'obiettivo di mantenere il benessere dei cittadini a lungo termine, soprattutto dopo l'uscita dal mondo del lavoro e di ridurre i rischi di potenziali fragilità economiche future".


 

Il beneficio fiscale "per chi aderisce alla previdenza complementare agisce a più livelli", aggiunge Caracristi. "C'è un vantaggio immediato perché c'è la possibilità di abbassare il calcolo Irpef: se, per esempio, abbiamo un reddito di 30 mila euro e versiamo 4 mila euro a un fondo pensione, la tassazione viene calcolata sui 26 mila euro. La fiscalità è favorevole anche nel momento dell’erogazione delle prestazioni, con una tassazione della rendita pensionistica tra il 15% e il 9% in base agli anni di adesione. La riduzione della tassazione applicata scatta dopo il 15esimo anno di partecipazione al fondo pensione di uno 0,30 per ogni anno". 



 

Quanto versato nel fondo pensione (Laborfonds, Plurifonds, Raiffeisen Fondo Pensione Aperto e PensPlan Profi) e non viene dedotto in fase di accumulo è esente fiscalmente in fase di erogazione della pensione complementare, per il principio secondo il quale quanto già tassato in precedenza non è soggetto a una doppia tassazione (Qui info e approfondimento).

"Il fondo pensione deve essere portato a conoscenza di quanto non dedotto con un’apposita comunicazione dei contributi non dedotti, da trasmettere entro il 31 dicembre dell’anno in cui non ci si è potuti avvalere della deducibilità in sede di dichiarazione dei redditi, che quindi è successivo a quello in cui è stato effettuato il versamento.
Nella cifra di 5.165 euro rientrano, nel caso di lavoro dipendente, i contributi del lavoratore e la quota che viene eventualmente versata dal proprio datore di lavoro. Il Tfr invece non è deducibile, ma non viene tassato, se non alla fine e la forbice è sempre tra il 15% e il 9%, a fronte di una tassazione minima del 23%".

 

C'è la possibilità di beneficiare di altre misure. "Anche in caso di apertura di un fondo pensione per una persona fiscalmente a carico, come i figli, il versamento è deducibile".
Un suggerimento? "Se si apre un fondo pensione per un figlio, l'importo versato risulta deducibile dal reddito, sempre nel limite dei 5.165 euro e contemporaneamente si accantonano risorse per un futuro più stabile dei propri cari. Non solo, dopo 8 anni il capitale maturato nel fondo risulta disponibile per un anticipo in caso di costruzione o risanamento della casa, oltre agli anticipi per motivi sanitari".



 

Un altro strumento, molto richiesto, è la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (Rita), che viene erogata in rate (generalmente trimestrali), dividendo il capitale per il tempo che intercorre dalla richiesta al proprio fondo pensione fino al conseguimento dell’età anagrafica prevista per il pensionamento di vecchiaia nel proprio ordinamento di appartenenza (in genere 67 anni per i lavoratori dipendenti). “In caso di Rita è possibile integrare la posizione residua con dei versamenti volontari, che sono deducibili in dichiarazione dei redditi, sempre nel limite di 5.165 euro annui”.

La materia è comunque complessa e il consiglio degli esperti è quello di fissare un appuntamento di consulenza agli uffici di Pensplan Centrum per avere una panoramica generale anche sulle normative in vigore. "Il servizio è sempre super partes e ha l’obiettivo di riuscire a prevedere tempestivamente possibili situazioni di fragilità", conclude Caracristi.

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