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Decreto affitti brevi, Trentino-Alto Adige regione "virtuosa": 3 strutture su 4 sono già in regola con le nuove norme che scattano a gennaio

In Italia, ad un mese dall'entrata in vigore del decreto "Affitti brevi", il 40% delle strutture è ancora "fuorilegge". Situazione migliore in Trentino-Alto Adige, in particolare grazie alla provincia di Bolzano, al top in Italia 

Pubblicato il - 28 novembre 2024 - 13:08

TRENTO. A poche settimane per adeguarsi al nuovo decreto legge che, dall'1 gennaio 2025, prevederà che qualsiasi unità immobiliare destinata alla locazione turistica sia munita del cosiddetto Cin, ovvero il Codice Identificativo Nazionale, nonché della dotazione minima dispositivi di sicurezza e la presentazione al Comune della Segnalazione Certificato di Inizio Attività (Scia), in Italia 4 strutture su 10 sono ancora fuorilegge.

 

Ma non in Trentino Alto Adige, che secondo gli ultimi dati pubblicati dal Ministero del Turismo e aggiornati al 26 novembre 2024) risulta essere tra le regioni più virtuose d’Italia; infatti delle 30.233 strutture registrate ad oggi 21.817, ovvero il 72%, hanno già ottenuto il Cin e adempiuto a tutti gli obblighi che il decreto stabilisce.

 

Percentuale ben oltre la media nazionale che invece fotografa una situazione nella quale delle 548.783 strutture soltanto il 63,56% (348.797 strutture) ha regolarizzato la posizione, con il 36,44% invece ancora attardate e che quindi rischiano probabili, se non quasi certe (considerati i tempi necessari alle pratiche) sanzioni “sino a 10 mila euro” evidenzia l’avvocato Gennaro Sposato dello studio interdisciplinare Rödl & Partner.

 

Nel dettaglio, si osserva che la Provincia autonoma di Trento detiene il 64% di strutture regolarizzate (11.741 su un totale di 18.396); mentre quella di Bolzano arriva all’85% (10.076 strutture registrate su un totale di 11.837) percentualmente la prima in Italia.

 

LA CLASSIFICA PER REGIONI

 

Nella classifica per Regioni stilata coi dati del Ministero del Turismo aggiornati ad oggi la maglia nera va al Friuli Venezia Giulia dove ben il 60% delle strutture non ha il Cin, seguita dalle Marche con il 45%, poi Liguria con il 44%, Abruzzo (42%), Puglia (41%), Umbria e Veneto (38%). In cima alla classifica, tra le Regioni più virtuose, come detto si posizionano, ad oggi, Basilicata (85%), Valle d’Aosta (74%), Trentino-Alto Adige (72%), e Campania (72%). 

 

 

 

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