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Contratto sanità, contropiede delle minoranze che firmano. Cisl: "Adesso vediamo chi dice la verità"

Cisl Fp, Cgil Fp e Fenalt hanno firmato l'accordo sul tavolo di Apran. Questo accordo resterà in giacenza per 5 giorni, se Uil e Nursing Up, che rappresentano la maggioranza, non dovessero sottoscrivere l'ipotesi, non si potranno rendere efficaci i passaggi di fascia e le altre rivendicazioni

Cisl Fp Trentino, spazio autogestito
Di Cisl Fp Trentino, spazio autogestito - 01 febbraio 2017 - 20:02

TRENTO. Cisl Fp, Fp Cgil e Fenalt mettono le spalle al muro Nursing Up e Uil. Le tre sigle in minoranza hanno preso in contropiede gli altri due sindacati in maggioranza firmando la proposta portata al tavolo da Apran.

 

Il contratto prevede in definitiva per la parte economica uno stanziamento di 14,1 milioni di euro per il triennio 2016-2018 e un aumento tabellare di circa il 3% per gli oltre 6.000 lavoratori del comparto. Il nuovo anno però ha visto i toni accendersi di nuovo e l'accordo definitivo sembra ancora lontano. 

 

I sindacati Fp Cgil, Fp Cisl Fenalt, su mandato dell'assemblea unitaria tenuta nei giorni scorsi con una buona partecipazione di lavoratori, hanno deciso mercoledì 1 febbraio di trovare una strada per uscire dall'enpasse che sta tenendo bloccate le progressioni economiche (o fasce) di tutti i lavoratori dell'Azienda sanitaria, sottoscrivendo la proposta portata al tavolo da Apran.

 

Questa proposta consente di attribuire le fasce economiche ai lavoratori dall'1 maggio 2016, quindi anche con qualche arretrato, a tutti i lavoratori in servizio al 30 aprile 2016 e con un'anzianità di almeno 5 anni con valutazione positiva.

 

"L'accordo prevede inoltre degli impegni precisi - spiega Pierachille Dalledonne, segretario di Cisl Fp - come portare avanti le altre rivendicazioni dei lavoratori che sono di altrettanta importanza, un ulteriore aumento per colmare la differenza che c'è con le autonomie locali, il rimborso dell'iscrizione agli albi professionali e l'avvio dei processi di riqualificazione degli operatori socio sanitari e di omogeneizzazione contrattuale dei profili di operaio, tecnico e amministrativo. Su questi impegni vi è stato anche da parte del presidente dell'Apran, Giorgio Bolego, un impegno a proseguire in un’applicazione rispondente alle reali priorità dei lavoratori, a partire ovviamente da quelle dei lavoratori dei livelli più bassi".

 

"Nursing Up e Uil Sanità - continua il segretario - si sono anche questa volta rifiutati di confrontarsi con le altre sigle sindacali e hanno deciso di non sottoscrivere l'ipotesi di accordo dell’Apran, almeno fino ad ora. Questo accordo resterà in giacenza presso gli uffici dell'Apran per 5 giorni. Pare ovvio che senza la sottoscrizione da parte della maggioranza dei sindacati, l'ipotesi non si renderà efficace e quindi non saranno applicati i passaggi di fascia e le altre nostre rivendicazioni".

 

"Ci auguriamo - conclude Dalledonne - che anche Uil e Nursing Up riprendano un atteggiamento costruttivo e sottoscrivano l'accordo".

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