Terremoto Centro Italia, i sindacati compatti: "Estendere la durata del fondo di solidarietà"
I sindacati chiedono l'estensione del fondo, lo strumento più adatto per sostenere le popolazioni colpite dal sisma. I sindacati: "Il Trentino ha dimostrato un forte senso di solidarietà e la nostra protezione civile ha dato un contributo fondamentale"

TRENTO. E' trascorsa la prima notte dopo il sisma più forte dal 1980 con epicentro registrato fra Umbria, Marche e Lazio. Non si piangono morti, questa l'unica notizia positiva in un terremoto che ha colpito direttamente (Qui il racconto di una famiglia di Trento che si trova a Sostino sopra Foligno) e indirettamente anche il Trentino Alto Adige, visto che il sisma è stato avvertito perfino in Regione.
Mentre la terra continua a tremare per le scosse di assestamento e le popolazioni colpite tengono l'allerta alta, si stima che si potrebbe arrivare a 100.000 sfollati e nella distruzione inizia la conta anche dei danni al patrimonio culturale del Centro Italia, con il simbolo della Basilica di San Benedetto a Norcia andata in frantumi.
Le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil del Trentino si compattano davanti all'emergenza, esprimendo solidarietà e vicinanza alle popolazioni del Centro Italia nuovamente colpite dal terremoto.
"Davanti alla devastazione - dicono i tre segretari Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti - provocata dal sisma e alla situazione di estremo bisogno, anche per l’inverno ormai prossimo, è importante dare subito un aiuto concreto a chi ha perso tutto o quasi tutto e in queste ore fatica a pensare al proprio futuro. E' altrettanto importante pensare e attivarsi per la ricostruzione".
Per questa ragione i sindacati trentini propongono di estendere la durata del fondo di solidarietà attivato il 2 settembre scorso con la Provincia di Trento, gli enti locali e le parti sociali. Tutti i lavoratori possono donare l’equivalente di almeno un’ora del proprio lavoro, e i datori di lavoro, pubblici e privati, possono donare una somma pari a quella donata dai propri dipendenti.
“Dopo il sisma del 24 agosto - concludono i sindacati - il Trentino ha dimostrato un forte senso di solidarietà e la nostra protezione civile ha dato un contributo fondamentale per restituire un minimo di normalità dove non esiste quasi più nulla. Adesso, dopo l’ennesima e fortissima scossa di ieri che ha portato ulteriore distruzione è importante che ci sia un coinvolgimento di tutti per sostenere la ricostruzione. Il fondo di solidarietà è lo strumento più adatto. Fin da subito ci attiveremo per portare al comitato di coordinamento la nostra proposta e far arrivare, come in passato, il sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori trentini ai tanti italiani che da ieri non hanno più una casa”