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Il Palio delle Contrade ha chiuso i battenti

Quest'anno l'evento da un milione di euro di indotto e 20.000 presenze è sfumato per problemi di salute, mancanza di sponsor e disavanzi delle precedenti edizioni. Ma l'appuntamento è rimandato al 2017

Stefano Grassi, presidente dell'Associazione Amici della città, organizzatore del Palio delle Contrade
Di Luca Andreazza - 07 settembre 2016 - 14:56

TRENTO. Atmosfera rinascimentale, una colorata piazza d'armi condita da arcieri, balestrieri, sbandieratori, spadaccini, giullari, mangiafuoco e tante altre iniziative. Questo fino al 2015. Dopo quindici edizioni infatti il Palio delle Contrade, previsto per inizio mese, non si è tenuto. Amici della città ha dovuto “alzare bandiera bianca”. Un arrivederci all'1, 2 e 3 settembre 2017. “Nell'anno 2016 (3-4-5 settembre) il Palio non è stato effettuato per importante riduzione degli sponsor privati, per notevoli disavanzi e per problematiche di salute del Presidente Stefano Grassi” si legge infatti nella nota sul sito degli organizzatori Amici della città.

 

Peccato, piazza Duomo e il centro storico si calavano nell'atmosfera medievale: 20.000 le persone che nel week-end passeggiavano per le vie di Trento, riscoprendo usi e costumi ormai persi per un milione di euro di indotto fra bar, ristoranti e alberghi cittadini. Visitatori da ogni parte d'Italia, ma anche da Germania, Inghilterra e Austria. Nel 2000 l'associazione Amici della città è stata la prima in provincia a proporre una festa monotematica e medievale. L'evento, considerato fra i primi cinque Palio per tipologia, dietro solo agli Scacchi di Marostica, i Normanni di Sicilia, il Palio di Siena ed i balestrieri di Gubbio cala il sipario, almeno per il 2016.
 

Riconoscimenti e coinvolgimento, eppure il Palio delle Contrade è sfumato.
 

Il Palio della Contrade

“Un evento internazionale. Capace di evolversi e crescere in questi 15 anni. Tanti i visitatori che, dopo aver scoperto Trento grazie al Palio, poi sono tornati durante l'anno per i Mercatini oppure i musei. Le cause dell'arrivederci al 2017 sono molteplici - conferma Stefano Grassi, deus ex machina del Palio delle Contrade – sicuramente il mio stato di salute: sono infatti ancora in fase di convalescenza dopo il delicato intervento. Aspetto non secondario anche la mancanza di sponsor privati e alcuni disavanzi rispetto alle edizioni precedenti”.
 

Contributi privati che incidono per circa il 70% del budget, il quadro viene poi completato dall'amministrazione comunale. “Il Comune di Trento ci ha sempre sostenuto, ma forse in questo periodo di restrizione delle risorse avrebbe potuto darci più importanza e visibilità, magari avrebbe potuto fornire qualche struttura per sgravarci da altri impegni economici” - confida l'organizzatore.
 

“Il Palio delle Contrade rappresenta per la nostra associazione Amici della città il momento finale di un percorso annuale - continua Stefano Grassi - Non solo dal punto di vista organizzativo, Il Palio è un momento di festa per i nostri bambini e ragazzi che praticano tiro con l'arco (40 bambini e ragazzi, ndr). Lo spirito dell'associazione è infatti coinvolgere la cittadinanza, promuovere la socializzazione e momenti aggregativi partendo da un fatto storico importante per la nostra città”.
 

L'associazione Amici della città ha cercato di recuperare e valorizzare quel profondo sentimento civico di “appartenenza territoriale”, “Le contrade sono state riscoperte nel 1999 grazie alle ricerche condotte da me in collaborazione con i professori Serpetti e Canu. Anche l'abbigliamento è stato minuziosamente studiato nel tentativo di essere fedeli dal punto di vista storico – conclude Grassi – Il Palio delle Contrade è infatti una festa monotematica medievale. E grazie alla nostra tipologia e tipicità siamo riusciti a creare sinergie importanti, come il gemellaggio con la Contrada della Tartuca di Siena e ricevere importanti riconoscimenti a livello internazionale e nazionale”.

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