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Gli anarchici contro Bud Spencer. Gli attentati alle Poste? Per colpire la compagnia aerea "che deporta i migranti"

Mentre questa notte venivano bruciate a Rovereto 7 Panda delle Poste oggi sul sito "informa-azione" è apparsa un'altra rivendicazione per l'incendio delle nove auto avvenuto l'8 novembre a Trento. Ma gli attentati sono stati molti di più e vengono sempre ricollegati alla Mistral Air e alle presunte (ma difficili visto che nel 2015 sono stati solo 3.688 i rimpatri"deportazioni" di migranti  

Di Luca Pianesi - 23 novembre 2016 - 19:48

TRENTO. Titolo del film? "Altrimenti ci arrabbiamo". Da una parte gli anarchici incendiari dall'altra Bud Spencer. Trama: i primi ce l'hanno col secondo e bruciano auto che non sono sue (e non sono Dune Buggy) ma Panda nuove di zecca di incolpevoli postini. Storia già sentita? Fantasia? Purtroppo no. Siamo in un presente dove c'è ben poco da scherzare. Questa notte, infatti, sono andate a fuoco altre 7 auto delle Poste italiane. E' successo a Rovereto intorno alle 2 e la pista seguita dalle forze dell'ordine porterebbe alla stessa "mano" (o quanto meno "testa") dell'attentato avvenuto a cavallo tra il 7 e l'8 novembre a Trento. Anche in quel caso era stato usato del materiale infiammabile e anche in quel caso ad andare bruciate erano state le Panda. Per la precisione 9 vetture di Poste italiane.

 


 

Dopo entrambi gli eventi è spuntata una scritta, un riferimento a Mistral Air, compagnia aerea oggi controllata da Poste italiane ma ieri creata e fondata proprio dall'indimenticato Bud Spencer, al secolo Carlo Pedersoli grande appassionato di volo da quando nel 1974 ha girato "Più forte ragazzi", in cui impersona, assieme a Terence Hill, un pilota avventuriero costretto a effettuare un atterraggio di emergenza nella jungla brasiliana. Qui nacque il suo amore per gli aerei che nel 1981 si trasformò in un progetto aeronautico partita con un G159 turboelica da 12 posti e che oggi è composta da 8 aerei (fonte Camera dei deputati). 

 

Nel caso dell'attentato incendiario di Trento la rivendicazione è apparsa sul sito anarchico informa-azione ("Apprendiamo dai quotidiani locali che nella notte fra il 7 e l'8 novembre, a Trento, sono state incendiate e completamente distrutte nove Panda del servizio commerciale di Poste Italiane. Sul luogo non sono stati trovati scritti che rivendicassero il rogo. Negli ultimi mesi diversi beni materiali appartenenti a Poste Italiane (postamat, vetrate delle filiali, ecc.) sono stati presi di mira contro il coinvolgimento dell'azienda, attraverso la controllata Mistral Air, nelle deportazioni coatte di migranti") giovedì 10 e oggi, guarda caso, a poche ore dall'incendio di Rovereto ne è apparsa un'altra: "Riceviamo da mail anonima e diffondiamo: Trento. Nella notte tra 7 e 8 incendiate 9 auto di Pi. Basta deportazioni per gli arrestati di Scripta Manent. Ignis Ardens". E sempre oggi, a Rovereto, poco lontano dall'incendio, su un muro è stata trovata la scritta rossa "Mistral Air Poste, basta deportazioni".

 


 

Due attentati non isolati. Già a giugno erano stati presi di mira gli uffici postali di Trento 9, Rovereto e Mori e anche in quel caso le "firme" erano riportate su un altro sito anarchico abbaterelefrontiere che scriveva "apprendiamo dai media locali che, nella notte fra il 9 e il 10 giugno, a Trento e a Rovereto sono stati attaccati due uffici postali: vetrate e bancomat danneggiati. Il giorno dopo gli uffici sono rimasti chiusi. Vergate le seguenti scritte: "Ventimiglia Brennero, fuoco alle frontiere", "Poste=Mistral=deportazioni", "Mistral AIr (=Poste) deporta gli immigrati da Ventimiglia al Brennero sabotiamo le frontiere". La scritta "Poste complici delle deportazioni" è apparsa anche sulle vetrate dell'ufficio postale di Mori, a sud di Rovereto". 

 

Ma l'attacco alle Poste supera i confini provinciali visto che allarmi bomba e incendi veri, a bancomat e filiali, si sono verificati in svariate città italiane, da Genova a Rimini. Anche in quei casi, il riferimento era sempre alla Mistral Air e alle "deportazioni". Perché? Perché l'azienda fondata nel 1981 da Bud Spencer e rilevata da Poste italiane quattordici anni fa (a cavallo tra il 2002 e il 2004) dopo crisi, crisette e crisone ha diversificato sempre di più la sua attività. E tra viaggi organizzati per l'Opera Pellegrinaggi, tra Lourdes e Medjugorjvoli charter per vacanzieri sul Mar Rosso e la sponda sud del Mediterraneo e i voli interni per portare la posta, di notte, tra i principali aeroporti italiani ecco spuntare anche, per il Governo italiano, "lo spostamento dei clandestini - si legge in un'interrogazione fatta alla Camera il 26 febbraio - tra le varie destinazioni italiane e/o per il rimpatrio degli stessi". 

 

Di per sé non si capisce bene il perché ci si debba accanire con una compagnia aerea che più che occuparsi dei respingimenti si occupa di trasferire i migranti da una zona all'altra del Paese, da Lampedusa alla costa, dalla Sicilia alle grandi città del Centro e del Nord Italia. Di "deportazioni" e "rimpatri", infatti, è molto difficile parlare. Si pensi che nel 2015 (lo spiegava il capo della polizia Pansa riferendo alla Camera il 20 gennaio) i "rimandati a casa" sono stati  3.688 (di cui 1.159 con ordine del giudice perché oggetto di condanne). Ciò a fronte dei 153.842 migranti arrivati in quell'anno. Un numero minimo, quindi. E infatti uno dei veri grandi problemi legati alla gestione dei migranti è proprio quello che una volta usciti dai progetti di accoglienza si trasformano in clandestini e nulla più. Costa troppo "rispedirli a casa" e allora per i nostri ordinamenti dovrebbero essere loro a mettersi su degli aerei o delle navi per tornarsene da dove sono venuti. Ovviamente ciò non avviene. I rimpatri "forzati" sono, quindi, pochissimi e circa la metà di quelli del 2015 ha riguardato persone con condanne. Di questi, poi, la maggioranza avviene tramite traghetti (anche qui per ragioni di economicità), un numero residuo con i charter (sempre fonte Camera ciò accade, per esempio, per i nigeriani) e altri, invece, tramite voli di linea (come verso il Marocco con massimo di otto espulsi per volta, accompagnati ciascuno da due agenti).

 

Insomma, difficile parlare di deportazioni. Intanto le Poste fanno sapere che sono già state recuperate sette nuove auto da Bolzano e che quindi gli utenti della zona di Rovereto non subiranno disservizi nei prossimi giorni. Quel che è certo è che certi gesti colpiscono tutta la comunità sia in senso economico che pratico e non raggiungono nessun effetto né politico né tanto meno sostanziale. E allora nell'ipotetico film con Bud da una parte e gli anarchici incendiari dall'altra siamo sicuri che il primo gli avrebbe detto con le buone di smetterla e a loro domanda provocatoria, "altrimenti?" avrebbe, senz'altro risposto: "Altrimenti ... ci arrabbiamo". Perché "non c'è cattivo più cattivo di un buono quando diventa cattivo".

 


   

 

 

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