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Ennesimo caso di formaggio latte crudo contaminato, Coldiretti: "Etichetta per i rischi ha senso ma ci sia confronto: zootecnia fondamentale per l'economia"

Dopo l'ennesimo caso di formaggio a latte crudo contaminato con un bambino finito in ospedale interviene a il Dolomiti il presidente di Coldiretti del Trentino Alto Adige, Gianluca Barbacovi: "La previsione di un'etichetta che contenga una comunicazione chiara e dettaglia ha senso: opportuno però un confronto"

Di Luca Andreazza - 14 gennaio 2025 - 09:42

TRENTO. "La sicurezza alimentare è fondamentale e un'etichetta dettagliata sui rischi che possono correre particolari categorie nel consumare un determinato cibo ha senso". A dirlo a il Dolomiti è Gianluca Barbacovi, presidente di Coldiretti del Trentino Alto Adige. "E' importante informare le persone".

 

Negli scorsi giorni c'è stato l'ennesimo caso di un bambino finito in ospedale dopo aver mangiato un formaggio a latte crudo. L'infezione intestinale di originale alimentare che ha colpito un bambino di 9 anni è stata segnalata dal Dipartimento di prevenzione dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento. L’indagine epidemiologica condotta per riconoscere la fonte di infezione ha evidenziato una probabile correlazione con il consumo di un formaggio prodotto a partire da latte crudo (non pastorizzato). Il lotto del formaggio interessato (Puzzone) è stato prontamente ritirato dal commercio (Qui articolo).

 

"Una situazione che è ormai surreale. Si continuano a mettere in pericolo la vita dei più piccoli, senza iniziative concrete per evitare questa strage ", le parole di Giovanni Battista Maestriil padre di Mattiail bimbo che dal 2017da quando aveva 4 annisi trova in stato vegetativo dopo aver consumato un formaggio lavorato a latte crudo (Qui articolo).

 

Dopo la morte del piccolo Elia a Genova, il parlamento valuta un intervento: ci sono due ddl, molto simili nei contenuti, per obbligare i produttori a inserire sulle etichette di prodotti casari a latte crudo freschi e con stagionatura inferiore ai 60 giorni l'indicazione del rischio per la saluta per i bambini, gli anziani e le persone fragili (Qui articolo).

 

Un disegno di legge è stato presentato a dicembre dell'anno scorso da Lorenzo Basso (Partito Democratico), mentre il primo provvedimento (novembre '24) porta la firma di Matteo Rosso, esponente di Fratelli d'Italia. Proprio questa ultima proposta è stata firmata anche da Alessandro Urzì.

 

"Abbiamo la responsabilità di non poter restare immobili davanti a questi rischi, l'idea che una persona, in particolar modo, un bambino possa morire per aver mangiato un formaggio non ci può lasciare indifferenti", il commento di Alessandro Urzìcoordinatore regionale del partito di Giorgia Meloni. "E' inaccettabile e siamo estremamente fermi sulla necessità di prevedere una informazione e una comunicazione corretta e chiara. Si dovrebbe fare fronte comune, anche le opposizioni, per affrontare questa emergenza".

 

Si preme sull'acceleratore ma ci sono dei tempi che l'iter deve rispettare e, per questo, il deputato di Fratelli d'Italia ha comunque auspicato che i produttori si attivino in anticipo rispetto all'entrata in vigore della legge. E Coldiretti non è contraria all'etichetta. 

 

"E' importante che il consumatore possa avere tutte le informazioni, soprattutto a tutela di bambini, donne in gravidanza e anziani", aggiunge il presidente di Coldiretti del Trentino Alto Adige. "La previsione di un'etichetta che contenga una comunicazione chiara e dettaglia ha senso".

 

Un ragionamento a livello provinciale. "La zootecnia è un settore strategico per l'economia trentina e i prodotti sono identitari del territorio. E' però opportuno che ci sia un confronto del settore e della filiera con tutti gli attori provinciali per trovare una strategia comune e le migliori soluzioni", conclude Barbacovi.

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