Dal testamento alla polizza di assicurazione, le criticità patrimoniali delle coppie sposate senza figli. Cosa succede se un coniuge viene a mancare?


Consulente previdenziale e assicuratore
Le coppie sposate ma senza figli sono una situazione critica dal punto di vista patrimoniale. In assenza di figli e di una pianificazione successoria diventano eredi oltre al coniuge (se sono ancora in vita) i genitori e i fratelli. I principali strumenti di tutela sono il testamento e la polizza di assicurazione sulla vita temporanea caso morte.
Marco e Anna sono una coppia di quarantenni sposati ormai da una decina di anni e ad oggi non hanno figli. Marco lavora come artigiano nel settore idraulico da 15 anni anni mentre Anna è impiegata in una azienda. Marco ha ancora in vita entrambi i genitori e ha inoltre due fratelli. Anche Anna ha ancora in vita i genitori e due sorelle. Per l’acquisto della loro abitazione hanno sottoscritto un mutuo in una banca della durata di anni 20 e oggi l’importo residuo è pari a euro 150.000.
Spinto dal senso di responsabilità e su suggerimento del suo assicuratore Marco stipula una polizza di assicurazione sulla vita temporanea caso morte di euro 200.000. Come indicazione dei beneficiari caso morte nel contratto vengono indicati: gli eredi legittimi o testamentali. Anna invece non ha al momento sottoscritto nessuna forma di tutela assicurativa. Marco e Anna non si sono mai posti il problema di fare una pianificazione successoria e una tutela adeguata se a loro dovesse succedere qualcosa.
Situazioni come quella di Marco e Anna sono molto frequenti e anche se apparentemente innocue, patrimonialmente presentano delle pesanti criticità. Quale sarà lo scenario che si verificherebbe se a uno dei due coniugi dovesse prematuramente venire a mancare?
Essendo una coppia sposata ma senza figli (discendenti), in assenza di una pianificazione successoria se si verificasse la prematura scomparsa di uno dei due coniugi i soggetti a cui spetta l’eredità secondo il codice civile sono: il coniuge superstite per il 66,66%, i genitori (ascendenti) per il 25% in parti uguali e i fratelli e le sorelle per l’8,33 in parti uguali.
Patrimonialità. In entrambi i casi il coniuge superstite mantiene il diritto di abitazione ma l’immobile entra in comproprietà con i genitori e i fratelli e/o sorelle. In questo caso se Anna o Marco volessero vendere o trasformare l’immobile dovrebbero necessariamente ottenere il consenso dei genitori e dei fratelli/sorelle. Per ottenere la piena proprietà dell’immobile il coniuge superstite dovrà liquidare ai genitori e ai fratelli/sorelle il controvalore delle loro quote. Non solo l’immobile va in successione ma anche i risparmi e il mutuo (passività ereditaria) per le stesse percentuali.
Previdenza. Il coniuge superstite ha diritto alla Pensione ai Superstiti indiretta maturata dall’altro coniuge, la quale è pari al 60% della pensione maturata al momento dell’evento. Lavorando da relativamente pochi anni e trovandosi in un regime di calcolo contributivo è certo che l’importo della prestazione maturata sarà insufficiente per garantire il tenore di vita.
Assicurazione. La polizza di assicurazione sulla vita stipulata da Marco per dare una tutela assicurativa alla moglie riporta come indicazione dei beneficiari: gli eredi legittimi o testamentali. L’indicazione generica del beneficiario sul contratto darà luogo a una liquidazione agli eredi legittimi dell’assicurato: coniuge, genitori e fratelli e/o sorelle. Il diritto alla liquidazione dei beneficiari in un contratto assicurativo è un diritto Iure proprio e non Iure hereditatis pertanto il capitale assicurato non verrà liquidato secondo le quote della successione legittima ma pro quota tra gli eredi. La somma di 200.000 euro verrà divisa per 5 e ogni erede riceverà 40.000 euro. Questa situazione va contro le motivazioni che hanno spinto Marco a stipulare questa polizza.
Cosa dovrebbero fare questi coniugi darsi reciprocamente una tutela adeguata? Redigere un testamento permette di devolvere al coniuge sia la propria quota di legittima pari al 50% sia la quota disponibile pari al 25%. I genitori non sono escludibili dalla successione testamentale in quanto eredi legittimi ma anche legittimari.
La loro quota può essere soddisfatta in altro modo o attraverso un capitale assicurato in una polizza di assicurazione sulla vita. Con il testamento inoltre è possibile escludere i fratelli e le sorelle in quanto sono eredi legittimi ma non legittimari (eredi legittimari sono il coniuge, i figli e in assenza di questi gli ascendenti se ancora in vita). Utilizzare lo strumento dell’ assicurazione sulla vita temporanea caso morte indicando come beneficiario solo i dati dell’altro coniuge permette di garantire una somma di denaro per ottenere la liquidità e chiudere le situazioni debitorie, gli obblighi nei confronti degli altri legittimari e reintegrare il calo di reddito dovuto dall’evento.