Piscine alle Ghiaie, Uez: "Costano troppo, meglio ripensarci". Doccia gelata sul Pd. Gusperti: "Sono anni che ci prendono in giro"
Tre le ipotesi in campo ce n'è una da 8 e una da 15 milioni. "Dobbiamo verificare l'impatto economico sulla gestione e sul mantenimento della struttura". Il Pd: "Serve un centro completo". L'allenatore della Snd Nuotatori Trentini: "LA piscina da 50 metri è necessaria"

TRENTO. Tiziano Uez, il nuovo assessore allo sport del Comune di Trento, blocca tutti gli entusiasmi, secondo lui serve un momento di riflessione sulla piscina delle Ghiaie. Le speranze, soprattutto del Pd, di vedere a Trento Sud un centro natatorio di primo livello sembrano essere smorzate da un fronte composito. Ieri in Giunta a chiedere ulteriori verifiche sono stati anche Roberto Stanchina e il vicesindaco Paolo Biasioli.
"Insomma fanno la solita retromarcia - commenta amaro René Gusperti allenatore della Snd Nuotatori Trentini e ultimo grande campione di nuoto trentino (nel '92 e nel '96 partecipò anche alle Olimpiadi) - è da quando vincevo io negli anni '90 che dopo una grande kermesse i politici venivano alle premiazioni e promettevano la piscina da 50 metri e nuove strutture. Ora lo stanno facendo con Francesca Dallapè. Passata lei metteranno tutto di nuovo nel dimenticatoio comprese le decine di centinaia di atleti, appassionati e agonisti che ogni giorno si alternano alle Fogazzaro dalle 6 del mattino fino a tarda sera sgomitando per pochi centimetri d'acqua".
Le proposte, infatti, si starebbero moltiplicando: c'è quella che costa 8 milioni di euro e quella che arriva a 15 milioni. Il progetto coperto dai finanziamenti della Provincia è il primo, quello che prevede un'unica vasca 51,5 per 21 metri con piattaforma di 3 metri e tribuna da 400 posti. L'altra ipotesi sul campo quella da 13 milioni, oltre alla vasca coperta da 51,5 metri per 21 metri trampolini fino a tre metri e piattaforma fino a 10 metri con una vasca dedicata ai tuffi, oltre a un'altra vasca per il nuoto. Impianto, quest'ultimo, adatto ad ospitare gare nazionali e internazionali.
Ma l'ipotesi più costosa, 15 milioni, è quella che trasformerebbe le nuove piscine in un vero e proprio centro sportivo altamente specializzato: due vasche, una coperta da 51,5 per 25 metri, una apposita per i tuffi da 12,5 per 25 metri, poi tribuna con mille posti, palestre, bar e ristorante.
La doccia fredda gettata su chi spingeva per il grande progetto è dovuta ai costi. Troppi, secondo Uez: per questo è stato chiesto a Cassa del Trentino spa di proporre un business plan per verificare, oltre le spese di costruzione, quale siano poi i ritorni economici e l'impatto sulle casse del comune del mantenimento e della gestione. Il Pd se l'è un po' presa, nei mesi scorsi aveva addirittura formalizzato una proposta all'avanguardia: "Dobbiamo puntare su un centro natatorio completo e capace di rispondere non solo a esigenze di tipo sportivo ma anche in grado di attirare persone interessate agli eventi anche da fuori". Un'attrazione anche turistica, insomma, per far arrivare in città coloro che sperano magari di vedere Francesca Dallapè lanciarsi dalla piattaforma in un perfetto carpiato.
E a proposito di Francesca Dallapè, acclamata e accolta anche dai politici trentini al suo ritorno dalle Olimpiadi di Rio2016, ricordiamo che l'assessore allo Sport della Pat Tiziano Mellarini aveva promesso che sì, il centro natatorio con vasche adatte alla disciplina della tuffatrice trentina sarebbero stati realizzati quanto prima proprio alle Ghiaie.
"Noi intanto stiamo morendo - ci spiega René Gusperti che frequenta tutti i giorni le Fogazzaro - c'è poco da fare: oggi il nuoto si fa sulla piscina da 50 metri. Quest'anno per allenare i nostri ragazzi e le nostre ragazze siamo dovuti andare tre volte fuori provincia. A Roma a Capodanno e poi ancora a pasqua e a luglio. Allenarsi in queste condizioni è impossibile. Abbiamo una piscina anni '20 con 8 corsie in uno spazio dove ce ne dovrebbero stare 6. E veder allenare Francesca Dallapè in un contesto come questo è davvero triste, poverina. Tuffarsi in mezzo ai nostri fischi e alle nostre urla che ci servono per scandire le bracciate. Se dal Trentino vogliamo che esca qualche talento dobbiamo cambiare. In queste condizioni non può venire fuori niente e i più bravi saranno sempre costretti ad andarsene. Speriamo sia finito il tempo delle promesse e qualcuno, finalmente, passi ai fatti".