"Un libro che sa di comunità", pubblicata l'opera "Contrada Santa Croce. Dove tutto ebbe inizio": un volume che racconta luoghi, eventi, personaggi e tradizioni della città
Il libro, "Contrada Santa Croce. Dove tutto ebbe inizio" raccoglie le memorie di una vita del maestro Tiziano Tiazzoldi. Il volume è curato da Benedetta De Mari, che fu sua alunna alle scuole Gabelli nell’anno scolastico 1981-82, e dalla figlia Mariacristina Tiazzoldi

BELLUNO. E’ stato da poco pubblicato “Contrada Santa Croce. Dove tutto ebbe inizio”, un libro che raccoglie le memorie di una vita del maestro Tiziano Tiazzoldi, curato dalla dottoressa Benedetta De Mari, che fu sua alunna alle scuole Gabelli nell’anno scolastico 1981-82, e dalla figlia Mariacristina Tiazzoldi; un volume che racconta luoghi, eventi, personaggi caratteristici, tradizioni popolari e religiose della città di Belluno del secolo scorso.
La presentazione ufficiale ha avuto luogo nei giorni scorsi presso la filiale Sparkasse di Belluno nello storico palazzo Barcelloni, già sede dell’Esattoria Consorziale della Cassa di Risparmio e prima ancora sede della Mostra permanente dell’Artigianato Bellunese, in una sala gremita di persone, chiamata “La Piave”, che la banca ha deciso fin dal 2018, quando si è trasferita nel palazzo, di dedicare ad eventi culturali pubblici.
“Quando Mariacristina mi ha chiesto di potermi occupare di riordinare questi manoscritti di suo padre ho accettato di prendere il plico e l’ho letto con un po’ di imbarazzo ma anche attenzione e in punta di piedi poiché mi sono addentrata nel Tiazzoldi uomo e non maestro come lo conoscevo io. La mia esperienza da sua allieva è durata solo 9 mesi, quando ho frequentato la classe quinta elementare, ma è un’esperienza che ha lasciato il segno” ha dichiarato De Mari.
Dalla presentazione è emerso che lo stesso Tiazzoldi fu uno tra i primi allievi delle scuole Gabelli nel 1934 quando furono inaugurate come nuovo modello di scuole con grandi vetrate, armadietti e banchi singoli per ogni alunno, un grande giardino e l’uso del metodo didattico Pizzigoni che fu portato a Belluno dalla famosa maestra Pierina Boranga che creò anche delle operette per gli alunni musicate dal maestro Prosdocimi.
Scorrendo le pagine del libro si può vedere come il maestro usi un linguaggio molto ricco di termini e una descrizione ricca di particolari che consentono al lettore di poter assaporare e vivere idealmente quello che nei racconti si ritrova: piazze, palazzi, negozi della città hanno nomi, usi e funzioni diverse da oggi ma, grazie alla puntuale descrizione di Tiazzoldi, si riesce a capire di che luoghi si tratta ed immaginare le scene che lui racconta.
“Il signor maestro, perché di signore si tratta, ci introduce in un piccolo mondo antico in cui è difficile riconoscersi. Mi piace che nel titolo venga usato il termine contrada perché sa di comunità, persone che si conoscono e amici; tutti aspetti di cui oggi c’è bisogno. Ringrazio quindi la famiglia che, con un atto d’amore familiare, ha reso una memoria disponibile a tutti” ha commentato l’assessore alla cultura del Comune di Belluno Raffaele Addamiano presente all’incontro.
Altri racconti che si possono trovare nel libro non riguardano solo la città ma ad esempio la descrizione del mercato del pesce di Venezia che il maestro frequentava da bambino quando in estate andava a trovare la nonna: “nella descrizione un’azione apparentemente banale, come può essere l’andare a fare la spesa, diventa un’esplosione di profumi, colori, voci, sensazioni che al lettore arrivano appieno, quasi come essere li tra i banchi dei venditori veneziani” ha commentato la curatrice De Mari che ha proseguito “la stessa cosa avviene quando Tiazzoldi parla del mercato della frutta e della verdura che aveva luogo in piazza Duomo a Belluno davanti alla Prefettura e al palazzo d’Assise, oggi Auditorium”.
Una riflessione finale è andata poi alla sua passione per la montagna e al suo orgoglio di essere bellunese oltre che al fatto di essere una persona autorevole ma non autoritaria.