''Melusine’s Buzz Poem – omaggio a Dino Buzzati'', dell’artista lussemburghese Bettina Scholl Sabbatini nella Biblioteca Civica di Belluno
L’opera costituita da nove sculture in bronzo patinato leggere e svolazzanti, ispirate ai “fumacchi impalpabili” descritti da Buzzati nel “Poema a fumetti”, rappresenta delle piccole ninfe dei boschi e delle acque montane appartenenti al patrimonio leggendario delle regioni alpine ed era stata donata alla città di Belluno

BELLUNO. Dall’11 dicembre, Giornata Internazionale della montagna, l’installazione “Melusine’s Buzz Poem – omaggio a Dino Buzzati”, dell’artista lussemburghese Bettina Scholl Sabbatini, ha trovato la sua collocazione definitiva sul pianerottolo del primo loggiato di Palazzo Crepadona, da poco tornato sede della Biblioteca Civica di Belluno, nelle vicinanze degli scaffali che ospitano i libri della letteratura italiana del ‘900 e quindi anche i volumi dello stesso Dino Buzzati.
L’opera costituita da nove sculture in bronzo patinato leggere e svolazzanti, ispirate ai “fumacchi impalpabili” descritti da Buzzati nel “Poema a fumetti”, rappresenta delle piccole ninfe dei boschi e delle acque montane appartenenti al patrimonio leggendario delle regioni alpine ed era stata donata alla città di Belluno, ed esposta nell’allora teatro comunale il 16 ottobre 2023 giorno del compleanno di Buzzati, come forma di gratitudine che l’artista aveva voluto esprimere nei confronti della città che tanto aveva apprezzato la sua mostra, allestita nel Seminario Gregoriano di Belluno, intitolata “Melusine’s Buzz Poem – omaggio a Dino Buzzati” che era stata creata in occasione dei 40 anni dalla fondazione del Club Soroptimist Belluno-Feltre proprio nel cinquantesimo anniversario della morte di Buzzati.
“Questa iniziativa era di fatto uno dei service che il nostro club aveva fatto nel suo 40esimo anniversario ed era coerente con le attività che solitamente facciamo a vantaggio della comunità bellunese, a vantaggio delle donne, a vantaggio della cultura” ha dichiarato la presidente Maria Grazia Passuello.
“Ringrazio nuovamente tutti quelli che mi hanno sostenuto, che mi hanno dato questo input per fare questo progetto e devo dire che sono molto soddisfatta, come lo sono tutti quelli che hanno contribuito a questo progetto, perché tutti mi hanno detto che questo posto è ideale per mettere le Melusine che ho creato: la nuova biblioteca è un ambiente fantastico, bellissimo, unico e spero che le mie Melusine abbiano trovato in questo angoletto intimo, tra i libri di Buzzati, la loro dimora definitiva e che resteranno per anni. Ringrazio anche il direttore di questa biblioteca, Giovanni Grazioli, che mi è sembrato molto contento di questa mia opera e della sua nuova collocazione" ha commentato l’artista Bettina Scholl Sabbatini che ha tra l’altro origini bellunesi precisamente da Piz di Sospirolo.
Soddisfatta anche Maria Luisa Caldognetto, curatrice della mostra del 2022, che si è detta “contenta di tornare a parlare delle Melusine di Bettina Scholl Sabbatini in un evento che è carico di simbologie: l'artista si è ispirata al bellunese Dino Buzzati ma ricordiamo che, sebbene lei venga da Lussemburgo, appartiene per le sue origini al territorio bellunese in quanto i suoi antenati erano emigrati dalla provincia di Belluno a Lussemburgo e lei stessa spesso ha vissuto in queste zone nei periodi delle vacanze da bambina. Inoltre queste melusine incarnano un legame transnazionale perché Lussemburgo ha come simbolo nazionale la melusina e melusina è il nome che anche Buzzati usa nel suo poema”.
Proprio dal poema dello scrittore bellunese è stata presa una citazione che è stata riportata su un pannello posizionato come sfondo dell’opera che dice “Da dove credete che vengano, venissero le Melusine delle campagne dei boschi delle valli? Le Melusine delle vecchie montagne? Vengono dai piccoli pertugi neri del tronco preistorico e secco perlustrato dalle formiche a miriadi, conosciutissimo, scettico, stanco, romantico, rifugio ambito delle nostre vostre tristezze, ricordate?”.
Ad introdurre l’iniziativa l’assessore alla cultura del comune di Belluno Raffaele Addamiano che l’ha così presentata: “Quello che celebriamo oggi si può sintetizzare con una parola che è il dono, non potrebbe essere altrimenti nella città di San Martino. Quello che Bettina ha realizzato l'anno scorso, e che ha donato al comune di Belluno, è sicuramente un'opera d'arte importantissima di grande spessore e mi piace unire idealmente in questo luogo il diritto allo studio, che qui praticamente vediamo in tanti giovani che quotidianamente frequentano questi spazi, con il diritto alla bellezza che è rappresentato appunto dalle Melusine”.