La storia d'amore di Eleonora Duse ed Arrigo Boito in ''mostra'' tra carteggi, foto e abiti dell'epoca. A Belluno arriva ''Il filo rosso tra Arrigo e Lenor''
Le curatrici: ''Nel centenario della scomparsa di Eleonora Duse ci è sembrato doveroso ricordare una delle collaborazioni artistiche più interessanti del teatro dusiano: l'incontro con Arrigo Boito ha costituito un capitolo molto interessante della biografia artistica dell'attrice, prima donna di successo nel mondo teatrale, ma anche capocomica di straordinaria modernità''

BELLUNO. La storia d’amore e la profonda intesa intellettuale ed artistica che ha unito Eleonora Duse ed Arrigo Boito. E' questo il focus della mostra che apre oggi, 15 novembre a palazzo Fulcis dei Musei Civici di Belluno, e che vuole raccontare i risvolti più intimi e segreti dei due artisti attraverso anche un lungo carteggio epistolare, un’interessante documentazione fotografica dell’epoca e due preziosi abiti dell'attrice che consistono in una sopravveste in crespo di seta realizzata da Henriette e Mariano Fortuny e un soprabito in velluto nero con perline vitree della celebre sartoria Bellom di Torino, il tutto messo a disposizione dalla Fondazione Giorgio Cini.
La mostra sarà visitabile fino al 6 gennaio, e si intitola “Il filo rosso tra Arrigo e Lenor – Arrigo Boito ed Eleonora Duse”. E' promossa dal Circolo Cultura e Stampa Bellunese, ed è stata fortemente voluta dal Presidente, Luigino Boito, con il supporto della Regione Veneto in particolare Fausta Bressani, responsabile della Direzione Beni, Attività culturali e Sport, la Provincia di Belluno, i Comuni di Belluno e Ponte nelle Alpi con i rispettivi assessorati alla Cultura, la Camera di Commercio di Treviso-Belluno Dolomiti e con la collaborazione della Fondazione Giorgio Cini di Venezia.
La mostra è curata da Maria Ida Biggi, docente all'Università Ca' Foscari Venezia e direttrice dell'Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini, e da Marianna Zannoni. ''Nel centenario della scomparsa di Eleonora Duse ci è sembrato doveroso ricordare una delle collaborazioni artistiche più interessanti del teatro dusiano: l'incontro con Arrigo Boito ha costituito un capitolo molto interessante della biografia artistica dell'attrice, prima donna di successo nel mondo teatrale, ma anche capocomica di straordinaria modernità - hanno dichiarato le curatrici che hanno aggiunto - per noi risulta fondamentale divulgare attraverso i documenti una conoscenza corretta dell’immagine della Duse che spesso è stata fraintesa o malcompresa sulla base di supposizioni, voci o relazioni avute con altre personalità vedi il Vate d'Annunzio ed è anche per questo che siamo molto soddisfatte di poter prendere i documenti di archivio e mostrarli al pubblico".
Anche Arrigo Boito era già stato attenzionato dalla Fondazione negli anni dal 2018 al 2021 e risulta un personaggio davvero interessante partito proprio dalla terra bellunese, di preciso nella frazione di Polpet di Ponte nelle Alpi, in una modesta casa che sarà destinata a breve a diventare museo, dove ha visto i natali Silvestro Boito, suo padre, che fu un discreto pittore e uomo curioso del mondo.
Arrigo invece “fu prima esponente della Scapigliatura lombarda, poi musicista e librettista apprezzato da Verdi e questo ha consentito al Circolo di continuare la sua opera di valorizzazione di quei personaggi locali che, grazie al loro talento, hanno saputo integrarsi in realtà diverse, partecipare con autorevolezza al dibattito culturale del tempo, fornire apporti e soluzioni originali e significative negli ambiti più diversi” ha spiegato il Presidente del Circolo, Luigino Boito che nella sua iniziativa è stato supportato, anche economicamente, dalla Camera di Commercio il cui presidente Mario Pozza ha affermato: “L’economia non è solo impresa ma anche cultura e Luigino ha sicuramente la capacità di creare cultura che fa crescere il territorio ed è per questo che sentiamo un immenso piacere e profondo orgoglio per aver collaborato e sostenuto questa straordinaria mostra, che celebra l'intenso legame tra due figure iconiche della storia artistica italiana. Sono certo che leggere e immergersi nei loro sentimenti, così come negli accenni alla natura, al valore del fare per creare, alle espressioni sul tempo, sulla lontananza, sui valori dell'anima, sia assolutamente significativo per i giovani, per interpretare con serenità e tolleranza le relazioni della vita di tutti i giorni”.
Soddisfatti anche gli assessori alla cultura del comune di Belluno Raffaele Addamiano e del comune di Ponte nelle Alpi Francesca Bortoluzzi che hanno fatto un focus sul fatto che sia Boito che la Duse hanno saputo interpretare l’arte divinamente e sul fatto che entrambi siano partiti da luoghi insospettabili della terra veneta per poi segnare la cultura nazionale e non solo. Il conservatore del Museo Civico Carlo Cavalli si è detto entusiasta di accogliere per la prima volta una mostra che si occupa del filone del teatro augurandosi che ne verranno altre in futuro.
La mostra è parte del programma del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della morte di Eleonora Duse. In occasione dell'apertura al pubblico, il 15 novembre, alle 17.45, nel salone di Palazzo Fulcis, si terrà la conferenza Eleonora Duse e Arrigo Boito, a cura di Maria Ida Biggi. La mostra rimarrà aperta martedì, mercoledì, venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30, i giovedì dalle 9.30 alle 12.30, sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.30. Il programma è consultabile su: www.circoloculturaestampabellunese.it e prevederà una serie di proiezioni di film, conferenze e spettacoli teatrali con 4 compagnie in 5 teatri.