“Cinquecento anni di rabbia. Rivolte e mezzi di comunicazione da Gutemberg a Capitol Hill”, lo storico Francesco Filippi presenta il suo saggio in dialogo con Giuseppe Ferrandi
Nel libro lo storico i discute una tesi affascinante, legata al fatto che esiste uno stretto rapporto che intercorre tra le rivolte e i mezzi di comunicazione, dal Cinquecento a oggi. L'incontro è in programma mercoledì 18 dicembre alla Sala consiliare del Municipio di Levico

LEVICO TERME. Lo storico Francesco Filippi "torna" a casa, a Levico Terme, per l’ultimo appuntamento del suo tour letterario: mercoledì 18 dicembre (20.30) presenterà il saggio “Cinquecento anni di rabbia. Rivolte e mezzi di comunicazione da Gutenberg a Capitol Hill”, in dialogo con il direttore della Fondazione Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi, alla Sala consiliare del Municipio.
“Chi controlla i mezzi di informazione domina il racconto pubblico e controlla il potere”, si legge nella quarta di copertina del libro in cui Filippi discute una tesi affascinante, legata al fatto che esiste uno stretto rapporto che intercorre tra le rivolte e i mezzi di comunicazione, dal Cinquecento a oggi, e senza dubbio quella a cui stiamo assistendo in questi anni è una grande rivoluzione, di cui noi siamo i protagonisti.
Ancora nel Cinquecento, viene spiegato, l’invenzione di Gutenberg, la stampa a caratteri mobili, fu il motore inconsapevole di una rivoluzione. La capillare diffusione di fogli stampati con la nuova tecnologia a basso prezzo portò chi non aveva mai avuto accesso al potere a prendere coscienza per la prima volta di istanze comuni. La rabbia sociale che ne esplose assunse una forma nuova e organizzata, da cui scaturì la Guerra dei contadini, alla fine repressa nel sangue nel 1525. Un episodio non sempre identificato come centrale nella storia d’Europa ma che nelle sue dinamiche mostra un cambiamento radicale nel rapporto tra il potere e la comunicazione.
Da allora il mondo non fu più come prima: da quel momento il potere iniziò a occuparsi dei mezzi di informazione per poterli imbrigliare e rendere innocui. Cinque secoli dopo, parliamo di oggi, è accaduto qualcosa di molto simile. È il 6 gennaio 2021 quando il sogno della "più grande democrazia del mondo", incredibilmente, vacilla. Una folla inferocita, composta in maggioranza da uomini bianchi, dà l’assalto al Congresso degli Stati Uniti, a Capitol Hill. La rabbia popolare di quel giorno viene incanalata e organizzata dai social media.
In entrambi i casi un nuovo mezzo di comunicazione, sfuggito ai filtri del potere, porta in superficie la rabbia di chi si sente escluso dalla narrazione dominante. Con interessanti analogie e ovvie differenze, sostiene lo storico, si sta assistendo in questo preciso momento a un cambiamento epocale dei sistemi di comunicazione, ma anche dei loro modi e tempi, tale da essere paragonabile per potenza a quello che partì dalla Germania imperiale e si diffuse in tutta la società europea.
L’incontro, organizzato dalla Biblioteca comunale di Levico Terme in collaborazione con La Piccola Libreria, sarà ad ingresso libero.