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Centro Santa Chiara, ombre e rassicurazioni: "Programma confermato e nessuna ipotesi di congelamento delle attività". Maestri (Pd): "Tanti dubbi, la giunta faccia chiarezza"

Interrogazione della consigliera Pd: "Situazione paradossale, Centro culturale esposto ai capricci della politica". Pronta replica dell'ente: "Gli spettatori possono stare tranquilli, il lavoro del Centro continuerà a svolgersi nella conferma dei programmi"

Pubblicato il - 05 novembre 2024 - 20:01

TRENTO. Il Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento è di nuovo al centro di un acceso dibattito politico tra ombre e rassicurazioni: in questo caso le preoccupazioni arrivano dalla consigliera provinciale del Partito Democratico, Lucia Maestri, che ha recentemente presentato un’interrogazione in Consiglio provinciale su presente e futuro dell'ente culturale.

 

Ma è arrivata la replica immediata del Centro Santa Chiara, tramite una nota stampa diffusa nel tardo pomeriggio di oggi, martedì 5 novembre, con cui l'ente ha voluto rispondere punto su punto ai timori espressi.

 

Non esiste allo stato alcuna ipotesi di congelamento delle attività anche alla luce delle pubbliche dichiarazioni da parte della Provincia, manifestate in diverse occasioni. Gli spettatori - prosegue il Centro - possono quindi stare tranquilli poiché il lavoro del Centro Santa Chiara continuerà a svolgersi nella conferma dei programmi e nella volontà di onorare in ogni modo l’impegno preso con i nostri pubblici”.

 

A conferma della solidità dell’offerta culturale, il Centro sottolinea con un certo orgoglio come per la nuova stagione di prosa e danza siano già stati sottoscritti ben 1305 abbonamenti. “Un nuovo record nella sottoscrizione di abbonamenti e nell’interesse manifestato per tutte le nostre proposte nella stagione che andrà ad iniziare domani con la grande qualità artistica e sensibilità sociale di Stefano Massini che porterà in scena il suo Mein Kampf prodotto dallo Stabile di Bolzano. Sottolineiamo brevemente questi dati per la tutela ed il rispetto di chi, nonostante difficoltà legate ad una partita complessa che non riguarda solo la Trentino Music Arena, mostra di apprezzare l’impegno del Centro su una molteplicità di terreni che lo vedono e lo vedranno sempre protagonista".

 

"Inoltre - si conclude la nota stampa - è dovuta l’ennesima rassicurazione al personale del Centro legittimamente preoccupato da una ridda di semplificazioni sul futuro dell’ente. Nei giorni scorsi il Consiglio di Amministrazione ha definito ogni dettaglio richiesto sulla situazione economica e ora attende con serenità le determinazioni della Provincia".

 

Su presente e futuro del Centro Santa Chiara ha presentato un'interrogazione, come detto, Lucia Maestri, consigliera provinciale del Partito Democratico del Trentino: al centro delle preoccupazioni, la "scadenza" del mandato del Consiglio di amministrazione, una situazione precaria dal punto di vista finanziario e tante questioni ancora senza risposta. 

 

Nel documento, Maestri rileva come il Cda in scadenza lo scorso 31 ottobre fosse peraltro già “giuridicamente imperfetto” a causa delle dimissioni del suo presidente oltre un anno fa.

 

"Ora si fa strada l’ipotesi di un commissariamento, ovvero di un tecnico - riprende Maestri - chiamato a rimettere in sesto il bilancio dell’ente, gravato da una esposizione debitoria pesante e che sta pregiudicando tutte le attività del Centro “S. Chiara”. Sembra si tratti non solo di una opzione tecnica appunto, ma anche di un modo “elegante” per prendere tempo e per trovare una “quadra” fra le antitetiche posizioni del presidente della Provincia e della sua vicepresidente".

 

"Come sempre siamo di fronte ad una situazione paradossale", conclude Maestri. "Da un lato la Provincia non sembra aver dialogato con i suoi rappresentanti in seno al Cda del Centro “S. Chiara”, perché altrimenti avrebbe dovuto assumere ben prima alcune posizioni anche rispetto al formarsi della situazione debitoria; dall’altro il Cda ha proseguito imperterrito nel mandato, senza mai metterne in discussione gli obiettivi relativamente alla gestione della "Trentino Music Arena" per ritrovarsi poi con un bilancio in grave deficit". 

 

"In questo reciproco silenzio, tutto finalizzato “a non disturbare il manovratore”, finiscono nel tritacarne mediatico e non solo i dipendenti, la qualità e la credibilità stessa dell’ente, esposto ai capricci della politica ed all’incompetenza dei suoi amministratori che forse avrebbero dovuto opporsi al dettato provinciale, anziché assecondarlo pedissequamente, quando si palesavano nei fatti – al punto da essere perfino stigmatizzate sulla stampa – sia la difficoltà di gestione, come le perdite di bilancio. E adesso, di fronte all’esplodere del problema, la Giunta provinciale non sa fare altro che aggrapparsi alla nomina di un “commissario” tecnico, chiamato a ripianare i bilanci, ovviamente con l’intervento indispensabile della Provincia, anziché affrontare la situazione con l’attuale Cda o nominando subito un nuovo organo di governo dell’ente. Il commissariamento è sempre e comunque una sconfitta ed una dimostrazione di incapacità degli amministratori e vagheggiarne l’ipotesi significa riconoscere implicitamente il fallimento di una gestione, sempre apparsa all’insegna dell’improvvisazione e del compiacimento del potere e dei suoi desideri".

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