Al teatro La Sena (che ispirò Goldoni) visite guidate per cittadini e visitatori: ecco la sua (travagliata) storia
Le visite, che consentiranno a cittadini e visitatori di tornare progressivamente ad apprezzare e vivere lo storico teatro cittadino, si svolgeranno anche domani domenica 22 dicembre e giovedì 26 dicembre dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.00 previa prenotazione

FELTRE. Sono iniziate questa mattina (21 dicembre) al teatro La Sena di Feltre le visite guidate che consentiranno a cittadini e visitatori, dopo gli ultimi lavori per l’accessibilità e la sicurezza, di tornare progressivamente ad apprezzare e vivere lo storico teatro cittadino. La struttura era nata come Teatro Sociale nel 1684, nella sala che inizialmente era stata destinata al Maggior Consiglio, il più importante organo politico cittadino, formato da settanta nobili feltrini, che aveva il compito di governare la città insieme al Rettore rappresentante di Venezia.
Questo luogo culturale fu di ispirazione a personaggi illustri quali Carlo Goldoni, drammaturgo, scrittore, librettista, che visse a Feltre, e vi lavorò come coadiutore alla cancelleria, dall'aprile del 1729 alla fine di settembre del 1730 e proprio qui mosse i suoi primi passi nel mondo della commedia teatrale: furono infatti i giovani del luogo che gli proposero di mettere in scena delle piccole recite e lui scelse due tragedie del Metastasio e per l’occasione scrisse “Il buon padre” che andrà perduto e “La cantatrice”, due intermezzi comici che riscossero un buon successo.
La storia della Sena è piuttosto travagliata poiché dalla notte del 26 luglio del 1769, quando un fulmine si schiantò nell’invaso teatrale gremito da seicento persone che stavano assistendo ad una commedia provocando sei morti e circa settanta feriti, il teatro ha avuto momenti di aperture a singhiozzo e chiusure prolungate che si sono protratte fino ai giorni nostri: dall’incidente il teatro rimase chiuso fino al 1797 e riaperto per la fiera di San Matteo ma poi richiuso lo stesso anno per via del clima instabile che si era creato in città con l'occupazione francese per poi tornare ad essere considerato nel 1802 quando, in un periodo di stabile dominazione austriaca, una delegazione feltrina chiese all’architetto veneziano Giannantonio Selva, che solo dieci anni prima aveva costruito il Gran Teatro della Fenice a Venezia, di poter restaurare il teatro.
Si andò così a creare un teatro con 24 palchetti secondo una forma tipica del Selva che ottimizza la visione e l’apprezzamento acustico, andando ad allargare per quanto possibile la sala, ed introducendo un piccolo foyer, su due livelli con una balconata, che l’architetto ritenne indispensabile, visto che si tratta dell’unico vano di svago o di attesa, che prevedeva al suo interno due piccoli stanzini di legno per la caffetteria e il fruttariolo tuttora visibili.
L’inaugurazione avvenuta nel 1813 implicò anche la realizzazione di una serie di fondali e scene che solitamente una volta appartenevano ai teatri e non alle compagnie in quanto molto difficili da trasportare viste le dimensioni importanti dei teleri. Acquistando il teatro una fama sempre più consolidata, nel 1843 si decise di chiamare Tranquillo Orsi, conosciuto per aver eseguito la decorazione della Fenice nel 1837 dopo l’incendio che l’aveva completamente distrutta, per sostituire le geometrie dipinte sugli ordini di palchi con un ciclo pittorico più prestigioso e decorare anche il soffitto.
Nei lavori fatti alla Sena si occupò anche di un bellissimo sipario costituito da una tela di grandi dimensioni, circa nove metri per sette di altezza, che è stato recuperato qualche anno fa nelle soffitte comunali, restaurato ed ora, dopo essere stato messo al riparo durante i lavori di ristrutturazione, è stato ricollocato il 16 dicembre alla presenza dei restauratori, dell'Ufficio Cultura e dell'Ufficio Musei del Comune di Feltre insieme all’Amministrazione. Il momento ha coinvolto anche le guide della Cooperativa Aqua che durante il delicato riposizionamento, hanno assistito ad una speciale lezione dell'architetto Cristiano Velo, già autore della guida “Il Teatro Comunale di Feltre”, disponibile presso lo IAT Feltre e negli shop dei musei feltrini.
Le visite si svolgeranno anche domani domenica 22 dicembre e giovedì 26 dicembre dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.00 previa prenotazione, con acquisto del biglietto al costo di 5 euro a persona, contattando i numeri 0439.885234 o 327.2562682, oppure scrivendo a info.feltre@aqualab.it.
Ultimati i lavori con la costruzione degli ascensori e la scala di emergenza, sembra che ormai manchi l’ultimo miglio per poter ricominciare ad utilizzare La Sena stabilmente come teatro, cosa che non accade dal 1929 anno in cui la sala, già divenuta di proprietà pubblica nel 1899, cessò l’attività a causa delle nuove norme sulla sicurezza nei luoghi di spettacolo. Da lì cadde in abbandono fino agli anni ‘70 quando iniziarono a stralci i lavori di restauro e messa in sicurezza che si sono conclusi quest’anno.