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Al Teatro Cuminetti arriva "Più in alto", spettacolo che ruota attorno alla figura della donna

Prodotto da Contro Tempo Teatro, lo spettacolo porta in scena con il Centro servizi culturali Santa Chiara le figure di Sarah Bernhardt, Marianne Heinisch e Táhirih

Pubblicato il - 12 novembre 2024 - 11:50

TRENTO. Prosegue con successo la programmazione del Teatro Cuminetti di Trento curata dal Centro servizi culturali S. Chiara. In scena "Più in alto", spettacolo tratto dal libro di Isma Forghani che ruota attorno alle figure di tre donne.

 

Alle 20.30 di venerdì 15 novembre sul palco del Cuminetti andrà in scena Più in alto, spettacolo tratto dal libro “Der Siegelring / À la Hauteur" di Isma Forghani, avvocata francese di origine iraniana impegnata nella difesa dei diritti umani. Sul palco si esibiranno Diletta La RosaMarta Marchi e Flora Sarrubbo (quest’ultima è anche regista). Una produzione Contro Tempo Teatro. Ingresso gratuito.

 

Più in Alto ruota attorno alle figure di tre donne che si potrebbero definire incrollabili: Sarah BernhardtMarianne Heinisch e Táhirih. La questione femminile è il fulcro del loro serrato dialogo, la figura della donna, a partire dalla percezione di sé e del proprio ruolo nella società.

 

Sarah Bernhardt, la divina, l’attrice, parla di libertà femminile, ostentando il corpo come immagine fondamentale di quella libertà, il corpo come arma di emancipazione, il corpo come simbolo, dunque, di quella libertà; e per questo l’attrice utilizza il suo corpo nelle pubblicità e nell’allora nascente industria del cinema. Marianne Heinisch, l’attivista austriaca per i diritti delle donne, vede invece in quel corpo ostentato un pericolo, il pericolo di oggettivazione delle donne, della riduzione del femminile a oggetto di consumo.

 

La forza straordinaria di questo scontro è che esso ci restituisce due donne incrollabili, perché dedite e mosse dal desiderio di conoscenza. In scena ci sono due donne consapevoli che l’emancipazione non può che passare attraverso la lotta contro ogni tipo di ignoranza.

Le due donne si incontrano attraverso una terza figura, la poetessa iraniana Táhirih, che grazie proprio alla poesia e a quel sapere appannaggio esclusivo del mondo maschile, conduce la sua battaglia per la liberazione delle donne. La giovane poetessa si batte perché le donne abbiano l’opportunità di leggere e scrivere, studiare teologia e occuparsi di politica.

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