“Volti di pietra e storie di vita”, a Rovereto un ciclo di incontri sugli irredentisti trentini
Agiati e museo della Guerra: "Oggi sono i loro volti di pietra a rappresentarli nelle piazze, nelle scuole, nei musei segni di una celebrazione che in passato ne ha esaltato la fine eroica, con forme e momenti di larga partecipazione pubblica"

ROVERETO. Tutti i mercoledì, fino a dicembre, l'Accademia degli Agiati, il Museo della Guerra e il comune di Rovereto ricordano gli irredentisti trentini attraverso un ciclo di conferenze.
Nel centenario della morte, Cesare Battisti, Damiano Chiesa e Fabio Filzi sono i protagonisti dell'iniziativa “Volti di pietra e storie di vita”, sette incontri presso il palazzo della Caritro in piazza Rosmini tutti con inizio alle 17.30.
Nel corso della Prima guerra mondiale, Cesare Battisti e Fabio Filzi, sudditi dell’Impero asburgico di cui il Trentino faceva parte, decisero (assieme ad altri settecento volontari) di vestire la divisa dell’esercito del Regno d’Italia. Dopo esser stati fatti prigionieri dagli austro-ungarici sul Monte Corno vennero condannati a morte per alto tradimento e impiccati nella Fossa del Castello del Buonconsiglio a Trento il 12 luglio 1916.
Damiano Chiesa, sottotenente degli alpini, catturato sulle pendici del monte Zugna e condannato per alto tradimento, fu fucilato il 19 maggio 1916 sempre nella Fossa del Buonconsiglio.
“Oggi sono i loro volti di pietra a rappresentarli nelle piazze, nelle scuole, nei musei – riflettono Fabrizio Rasera, presidente dell’Accademia degli Agiati e Camillo Zadra, direttore del Museo della Guerra – segni di una celebrazione che in passato ne ha esaltato la fine eroica, con forme e momenti di larga partecipazione pubblica".
"I cento anni trascorsi e la documentazione storica sempre più vasta e approfondita - affermano gli studiosi - ci consentono oggi una rilettura degli avvenimenti da un lato più distaccata e dall'altro più vicina all'esperienza dei protagonisti. Il racconto a più voci che proponiamo ci aiuterà a comprendere quanto di quelle vite ci è contemporaneo e quanto appartiene ad un passato ormai lontano”.
Martedì prossimo a prendere la parola saranno Gianluigi Fait, studioso della storia del movimento operaio trentino e della Grande Guerra sul fronte orientale, nonché curatore di numerosi testi di soldati trentini e Diego Leoni, storico del Novecento, coordinatore del Laboratorio di storia di Rovereto, autore di numerose pubblicazioni, ultima delle quali “La guerra verticale. Uomini, animali e macchine sul fronte di montagna 1915-1918”.
Loro parleranno delle storie e delle vite degli altri “fucilati”, di quelli meno conosciuti ma che comunque come gli altri contribuirono con la propria vita alla causa degli irredentisti: Gasperini, Gerola, Chizzali, Tonini.