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Vivaldi, Beethoven, Rossini e Mozart rivisitati con chitarre elettriche e batterie: è il concorso per band che contamina presente e passato

Si chiama Musica 4 next generation e vede coinvolti i conservatori di Trento, Verona e Bolzano alla ricerca delle migliori band in grado di rielaborare grandi classici in chiave moderna. Le iscrizioni terminano il 25 agosto. Alla finale arriveranno in 5 e suoneranno con l’Orchestra Filarmonica Italiana

Di Carmine Ragozzino - 19 agosto 2017 - 18:10

TRENTO. Dalla Gazza Ladra con la quale Rossini ha rubato emozioni anche a chi non frequenta la musica classica alle danze popolari rumene di Bartok. Dalla Romanza in fa maggiore di Beethoven alle solennità storiche del Nabucco di Verdi. E poi Mozart, Bizet, Mascagni. E, ancora, altri autori, altri mostri sacri. Di quelli che mandano in deliquio tanto i melomani quanto i meno avezzi alle note cosiddette colte.

 

Dieci brani, dieci autori chiamati a stimolare la creazione ritmica di dieci divagazioni tecno-elettrico. Divagazione creativa ma non solo. Divagazioni, meglio è dire rivisitazioni, che nello spirito della proposta giunta alla seconda puntata dovrebbero annullare le distanze tra tempi, modi e mode. Tempi, modi e mode musicali, naturalmente. Le elaborazioni dal classico al moderno – con il classico che si fa moderno ma anche viceversa – danno corpo, anima e soprattutto intrigante curiosità al concorso “Music 4 next generation”.

 

Insomma, avanti con la musica per la nuova generazione – la generazione delle band che esplorano il rock, il pop e un’infinità di dintorni. L’iniziativa, infatti, mette in campo una sfida tanto inedita quanto divertente. “Music 4 the next generation” offre al presente amplificato l’occasione di misurarsi con il passato degli archi e dei timpani. E’ un’occasione ricca. Intrigante. Ricchi di mezzi ma anche di orizzonti culturali meno angusti del solito sono, infatti, i promotori del concorso. Trattasi della Fondazione Caritro, della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano e della Cariverona, (istituzioni di primordine, mica bruscolini). Con loro Il Conservatorio di Trento – quel Bonporti che in questa come in altre occasioni afferma una confortante attitudine alla lungimiranza e all’apertura di orizzonti innovativi. Ma i partner tecnici sono tanti: oltre al Conservatorio di Trento ci sono anche quelli di Bolzano e di Verona. E con loro il prestigioso Teatro Ristori di Verona che sarà sede della futura finale della manifestazione che coinvolgendo anche l’Alto Adige, (con Upload) scavalca tre territori.

 

Le giovani band delle tre regioni, quindi, sono invitate ad adattare ai propri ritmi, ai propri gusti e alle proprie ispirazioni, i dieci brani classici del bando. Un bando che tiene aperte le iscrizioni fino al 25 agosto per poi passare alla fase operativa di selezione, semifinali e festa di chiusura (ovviamente in musica). La finale di novembre sulla carta è già un evento. A confrontarsi con le varianti pop-rock o chissà che altro dei gruppi finalisti sarà, infatti, l’Orchestra Filarmonica Italiana. E’ una formazione dal curriculum multicolor che passa in scioltezza dal melodramma al sinfonico, dal cameristico al coreutico fino alle incursioni nel contemporaneo.

 

Confronto e incontro, dunque. Confronto anagrafico tra musicisti rodati al leggio e musicisti rodati al battere o al levare. Confronto di culture. Confronto musicale, certo, ma soprattutto incontro. Ed è un incontro che in fondo non dovrebbe sorprendere perché le distanze tra musica classica e musica per così dire “moderna” non sono mai state incolmabili. O forse non ci sono mai state davvero. Chi va giustamente in estasi nostalgica per certe suite degli Emerson Lake e Palmer, dei Genesis o dei Queen sa che Mozart o Beethoven condizionavano felicemente tanto tanto quei miti acchiappa mercato quanto intere generazioni di veri o presunti sperimentatori del “progressive”. Con i Pink Floyd l’innovazione va al potere e il rock, (ma solo per semplificare perché il termine non può contenere lo scibile delle emozioni) diventa a sua volta musica classica.

 

Nei riff chitarristici di Van Halen spunta Vivaldi. Bach e i Procol Harum vanno a braccetto (Whiter shade of pale omaggia l’Aria sulla quarta corda). E ancora Vivaldi è un prestito a piene mani nel Concerto Grosso degli zazzeruti italo anglofoni chiamati New Trolls. Si potrebbe continuare. A lungo. Citando tanti dei big musical-canori del presente. Ma qui si va di esempi. E quelli citati probabilmente bastano. Il concorso “Music 4 next generation”, con quel suo logo che confonde la chitarra elettrica ed il violino in un messaggio azzeccato, è una boccata d’ossigeno per chi è convinto che le contaminazioni – quelle semplici così come quelle ardite – siano “l’irrinunciabile” in questo tempo prigioniero di mille chiusure.

 

Se le generazioni si intrecciano, se trovano un linguaggio finalmente comune, non è la sola musica a guadagnarci. E se il linguaggio – come in questo caso – è quello musicale tutto diventa più facile perché il vocabolario è quello delle emozioni. In questa partita – in questo progetto-concorso – il Conservatorio di Trento fa la sua bella parte. Di sostegno. Fino al 25 agosto, infatti, mette a disposizione delle band che accetteranno la scommessa un’opera di tutoraggio grazie alla sua sezione pop/jazz. Un aiuto importante all’elaborazione dei piani. Dopo quella data il lavoro spetterà alla giuria. La prima selezione, che porterà all’individuazione di 15 brani semifinalisti, sarà realizzata da una giuria tecnica territoriale composta da quattro professionisti di grande esperienza: Alberto Martini (direttore artistico del Teatro Ristori), Claudio Astronio (Direttore dell’Orchestra giovanile Theresia), Massimo Priori (compositore e docente del Conservatorio Bonporti di Trento) e Felix Resh (docente del Conservatorio Monteverdi di Bolzano).

 

Cinque band arriveranno infine alla “sfida artistica” con l’Orchestra Filarmonica Italiana sul palco veronese, il 4 novembre, quando verrà decretato il vincitore e premiati i gruppi musicali/band finalisti. Attraverso una Giuria web sarà invece individuato il Premio Web M4NG. Un concorso è un concorso e quindi oltre alla gloria ci sarà, per chi vince, anche la pecunia. Il che non guasta in un contesto nel quale, in Trentino come altrove, i concorsi offerti alle band regionali che si contendono i palchi a suon di cover sono spesso un bluff in cui chi partecipa paga per ricevere in premio pacche sulle spalle. E nemmeno sempre.

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