Vademecum per "Tut Gardol en festa"
Dal pesce fritto al karaoke dal cous cous alla musica live ecco tutti gli eventi della tre giorni di Gardolo

GARDOLO. In ogni – più di una decina - portico i colori delle associazioni. In ogni portico si magia, si beve e – con difficoltà – si ascolta. Dai canederli al pesce fritto, dagli strambe alla pizza. Eccetera. Nel palco centrale concerti, (domani il tributo ai Nomadi degli Atomika), oggi gli immancabili Rebel, domenica la banda locale). In ogni portico singoli, coppie, trio e altro a far da sottofondo “live”. Volendo, si può kara-ocare, (che non fa poi così male).
E “Tut Gardol” si va anche culturando. Fanno al caso un paio di mostre segnalabili e intrigabili: a Palazzo Pedrolli non solo tifo con i francobolli dei campionato di calcio dal 1986 ad oggi. Sempre lì anche la mostra dal titolo “La radio per il popolo”, sottotitolo “Il villaggio deve avere la radio” (?, ma curiosità). Poi la mostra storica sulla Colonia alpina di Gardolo, (nostalgia al galoppo) e quella sulle meduse nomadi presentata come interessante installazione che mescola discipline plastiche, arte in natura e illustrazione”.
Tra il tanto, due spunti di interesse privato, di chi scrive, in atto pubblico. Il Bar al volo a palazzo Crivelli gestito dalla coop La Rete con i disabili ed il portico multicolor delle etnie, (una cinquantina) che vivono a Gardolo. Perché un buon cous cous rende indigeste i piatti demagogici dei paladini dell’intollerenza verdi di bile e di ignoranza.