Reinhold Messner apre il Trento Film Festival: "Non esiste un alpinismo giusto o sbagliato, ma possibile o impossibile"
Il celebre alpinista è stato accolto da un Auditorium Santa Chiara completamente esaurito per immergersi nella quarta dimensione della montagna: Messner sarà di nuovo a Trento il 1 maggio per il film 'Still Alive - Dramma sul Monte Kenya'

TRENTO. Reinhold Messner alza il sipario sull'edizione numero 65 del Trento Film Festival. Il pubblico ha risposto prendendo d'assalto l'auditorium Santa Chiara e il celebre alpinista ha condotto 'Il fascino impossibile': utilizzando esclusive immagini elaborate tramite rilevazioni satellitari ha accompagnato la sala nella quarta dimensione della montagna.
Un viaggio tra passato e futuro, nella quale Messner ha ripercorso lo sviluppo alpinistico dal 1786 attraverso tredici cime leggendarie, dal Monte Bianco al Cervino, da l'Aconcagua all'Everest, dal K2 al Nanga Parbat, dall'Annapurna al Masherbrum. Un alpinismo soprattutto culturale che esiste grazie alle imprese di chi ha affrontato imprese e vette.
Un alpinismo che non conosce distinzione tra giusto e sbagliato, ma tra possibile e impossibile. Ogni generazione ha infatti accolto la 'sfida' degli alpinisti precedenti, cercando di rendere possibili le spedizioni ritenute impossibili, alimentando così questo circolo e mantenendo vivo l'alpinismo.
Reinhold Messner ha affrontato anche il tema della tecnologia, che aiuta a superare i limiti, agevolando le imprese, ma al tempo stesso indebolendo proprio l'alpinismo. Un mondo dove si vive anche questa disciplina in tempo reale, tutto viene raccontato e trasmesso in diretta o quasi e quindi si perde il fascino del racconto superficiale e delle informazioni frammentarie che hanno reso grandi le spedizioni del passato.
L'alpinista sarà ospite del Trento Film Festival anche il 1 maggio (Supercinema Vittoria alle 21) per presentare in anteprima italiana in veste di regista ("Non mi sento però un regista - spiega Messner - ma uno storyteller in quanto fino adesso avevo scelto le pagine dei libri e serate particolari per raccontare le imprese"), la versione del film 'Still alive - Dramma del Monte Kenya', diretto insieme ad Hans-Peter Stauber.
Questa proiezione si basa sulla storia di Gurd Judmaier e Koni, giovani alpinisti austriaci, e il tentativo di raggiungere la vetta Nelion della catena del Monte Kenya. Il film sarà preceduto alle 17.30 nella Sala Conferenze della Fondazione Caritro da un dibattito sul film con Messner, il programmatore e direttore del festival Paolo Moretti e il giornalista Sandro Filippini.
IL PROGRAMMA DEL TRENTO FILM FESTIVAL 28.04.2017
Venerdì 28 aprile prende forma la seconda giornata della kermesse alle 11 si tiene l'incontro 'Sentieri Frassati: l'Italia in cammino' con gli interventi del presidente generale del Cai, Vincenzo Torti, dell’Arcivescovo di Trento Lauro Tisi e il Vicario generale di Belluno-Feltre Luigi Del Favero con il teologo altoatesino don Paul Renner. A moderare il giornalista Diego Andreatta, direttore Vita Trentina presso la Sala conferenze della Fondazione cassa di risparmio di Trento e Rovereto in via Giuseppe Garibaldi 33.
Alle 15 alla Fondazione Bruno Kessler in via Santa Croce 77 spazio invece all'incontro 'Il Cai e i sentieri protagonisti del dopo terremoto' con il presidente generale del Cai, Vincenzo Torti; Paola Romanucci, presidente Sezione Cai Ascoli Piceno, Paola Virginia Gigliotti, dell’Università di Perugia, l’antropologo Annibale Salsa; Enzo Cori, componente del Direttivo centrale Cai, Armando La Noce, presidente Commissione centrale escursionismo Cai e Antonio Montani, vicepresidente generale del CAI.
Alle 18 triplo appuntamento: al Palazzo delle Albere via all’inaugurazione della mostra 'Un paese mille paesaggi. Le motagne d’Italia viste dall’Altro versante' con Enrico Brugnoli, Direttore del dipartimento 'Terra e Ambiente' del CNR e gli autori del progetto i fotografi Maurizio Biancarelli, Bruno D’Amicis, Luciano Gaudenzio. Tra gli altri anche il regista-documentarista Marco Rossitti.
Nella sezione 'Orizzonti vicini' si registra invece l’incontro con gli autori e i registi con Sergio Fant, responsabile del programma cinematografico del festival, in conversazione con i registi dei film che partecipano alla sezione dedicata alle produzioni del Trentino Alto Adige. L’incontro è organizzato in collaborazione con Trentino Film Commission alla Sala delle Conferenze della Fondazione cassa di risparmio di Trento e Rovereto in via Giuseppe Garibaldi 33.
Alle 18 il giornalista de La Stampa, Paolo Massobrio, modera il laboratorio enogastronomico dedicato alla viticoltura di montagna con testimonianze e degustazioni presso il Palazzo Roccabruna in via Santa Trinità 24.
Alle 18.30 l’incontro 'Parole appese' del Il Premio Itas del libro di Montagna che racconta i suoi libri. Narrazione, musica e un aperitivo finale. Per gustare imprese, personaggi, storie delle montagne allo spazio espositivo montagnaLibri in piazza Fiera, mentre a Palazzo Lodron si può seguire 'Emozioni tra le pagine': la presentazione de 'L’Ultima Anguana' di Umberto Matino, Biblioteca dell’Immagine con Andrea Nicolussi Golo che dialoga con l’autore. Il libro è un giallo che unisce storia, fiaba e leggenda. Una narrazione scabra e delicata che conduce il lettore in un vortice di avvenimenti drammatici.
Tra gli incontri, sempre alle 18.30 anche 'Aree interne, Aree Ferite, Aree vive' con Filippo Tantillo e Maurizio Dematteis. Modera Federico Zappini sul tema delle aree interne come luogo di attrazione. Il ritorno alla montagna. Unendo innovazione e tradizione, giovani (e non) danno vita a processi di nuova resilienza. Un’iniziativa organizzata da Impact Hub in via Sanseverino 95.
La giornata si chiude con la storia dell’arrampicata sportiva, una disciplina che nel 2020 debutterà alle Olimpiadi di Tokyo. Una serata speciale dal titolo 'Climbing Games. Da Bardonecchia 1985 a Tokyo 2020' all’auditorium Santa Chiara di Trento alle 21. La conduzione, con effetti speciali, sorprese e una scenografia straordinaria (regia di Sandro Filippini) sarà l’eclettico Adam Ondra, insieme a importanti nomi di ieri e di oggi di questa disciplina, come l'arrampicatore e ballerino verticale francese Antoine Le Menestrel.