Quando la melodia riesce a dare i numeri
Il rapporto tra musica e matematica nell'incontro di domani alla facoltà di lettere. E' dedicato al lavoro di Tom Johnson, innovatore del genere "minimal" nel movimento che ha avuto per protagonisti Glass, Riley e Nyman.

TRENTO. Un rapporto tutto da scoprire quello tra musica e matematica, tra numeri e note. Per stimolare la curiosità basta partecipare domani alle 18 all'iniziativa della Facoltà di lettere, precisamente de Laboratorio di Filologia Musicale. Il ciclo che l'università dedica al rapporto tra musica e matematica si arricchisce domani di una conferenza condotta dai docenti Marco Russo e Marco Uvietta.
Una conferenza con largo uso di note affidate al flauto di Emilio Galante flauto e al pianoforte di Marco Dalpane. "Tom Johnson, melodie razionali" è il titolo dell'incontro. Classe 1939, studente con Morton Feldman, Johnson è stato un americano a Parigi fino al 1983. Negli anni 70 fu influente critico del newyorkese "Village Voice" dove si narra sia stato il primo ad utilizzare il termine "minimal music" per il nuovo movimento nato con Philip Glass, Steve Reich, Terry Riley etc. Condivide l'invenzione del termine, che ebbe poi grande fortuna, con Michael Nyman.
Come compositore utilizza dei processi compositivi di tipo reiterativo la cui organizzazione vuole risultare di evidente chiarezza percettiva. Per fare ciò elabora strategie sviluppate grazie al suo interesse per la matematica ed in genere per chiari processi logica.
Ogni pezzo delle 21 "Rational melodies", scritte per strumento monodico, espone un diverso processo logico-matematico. Fra le sue opere una delle più interessanti e curiose è "The four notes opera", opera per quattro voci e pianoforte (con tutte le arie, i duetti e i concertati del caso), lunga un'ora e costruita su solo quattro note," re mi sol la". Oltre ad alcune Rational Melodies verrà eseguita Tango e Music for eighty-eight.