"Parlare di Isis ai bambini", ecco come spiegare il terrorismo ai più piccoli
Venerdì prossimo alle 18.30 la presentazione del libro presso libreria Erickson con l'autore Alberto Pellai

TRENTO. L'obiettivo del terrorismo è quello di spaventare, di diffondere paura, insicurezza, di costringere tutti a sentirsi in pericolo. Noi adulti abbiamo qualche strumento in più per difenderci, sappiamo razionalizzare, sappiamo valutare le distanze – anche emotive – che ci separano dall'imminenza dell'azione terroristica. Noi adulti le preoccupazioni che avvertiamo le sappiamo far uscire, ne parliamo, le confrontiamo.
Ma i bambini? Anche i più piccoli sono esposti alle immagini di morte e crudeltà che dilagano ovunque, anche loro sentono le preoccupazioni che avvertiamo noi di fronte agli attentati che si susseguono, sentono la stessa nostra ansia, la percepiscono, la condividono. Ma come tutti i bambini hanno bisogno di capire, di essere rassicurati, di sentirsi protetti anche in un mondo che spaventa i loro genitori.
Quali parole usare, allora, per spiegare il terrorismo ai più piccoli? Come comportarsi quando alla televisione passano immagini di tragedie e attentati? Questi argomenti vanno affrontati con i bambini oppure no? A queste domane si cercherò di rispondere durante l’incontro “Insieme non avremo paura”, in programma venerdì 30 settembre alle ore 18.30 presso la Libreria Erickson di Gardolo con Alberto Pellai medico, psicoterapeuta e scrittore.
Sarà l’occasione per una riflessione su questo tema di forte attualità, prendendo spunto dal libro Parlare di Isis ai bambini (Erickson, 2016) di cui Pellai è co-autore assieme a Edgar Morin, Riccardo Mazzeo e Marco Montanari. Pellai illustrerà le modalità più efficaci per cercare di entrare in empatia con le emozioni dei ragazzi di fronte alla violenza. L’appuntamento è organizzato da La Libreria Erickson in collaborazione con la consulta dei genitori dell’Istituto comprensivo Trento 6.