"Noi italiani siamo dei minchioni, dobbiamo imparare da voi Schützen del Trentino e dalla vostra compravendita dei voti 2.0"
Ieri sera è andato in onda il servizio de Le Iene sul caso Baratter-Corona-Dalprà. Un triste spaccato di realtà tra battute e sfottò. Paolo Primon: "Noi con la Federazione non c'entriamo ma questo scandalo fa malissimo a tutti e provocherà un freno nel reclutamento di nuovi giovani"

TRENTO. "Bisogna fare un appello agli Schützen del Trentino: non vi separate dall'Italia avete tanto da insegnarci". Si conclude così l'atteso servizio delle Iene, andato in onda ieri sera su Italia 1, sulla vicenda Baratter-Corona-Dalprà: con un'amara, quanto pungente, provocazione dell'autore del servizio, Pecoraro, rimasto in provincia per alcuni giorni sulle tracce dei tre protagonisti. I protagonisti di quella che loro hanno definito "una grossa ingenuità" ma che il tribunale, in primo grado, ha stabilito essere vera e propria "corruzione elettorale". Meglio, per le Iene si tratterebbe di una vera "genialata" una "compravendita 2.0 dalla precisione austro-ungarica", "perché questi geni - spiega la Iena nel suo servizio - sono riusciti a metterlo, addirittura, nero su bianco".
Il servizio ha visto coinvolti da un lato il consigliere provinciale 5 Stelle Filippo Degasperi e la giornalista dell'Adige Patruno, che hanno "aiutato" la iena a ricostruire la vicenda, dall'altro gli Schützen del Trentino, intercettati durante l'assemblea generale delle Compagnie del Welschtirol dove Paolo Dalprà era l'unico candidato per la rielezione a comandante (e nonostante tutto ha faticato non poco a riconfermarsi ottenendo 59 voti favorevoli su 119 e con 41 schede bianche depositate nell'urna in segno di protesta). Lì il teatrino ha raggiunto picchi davvero molto comici con gli Schützen, da un lato, a recitare la solita parte dei "va via 'talian" e dall'altra Pecoraro che dava pacche sulle spalle e diceva loro "noi italiani siamo proprio dei minchioni. Per la compravendita dei voti facciamo tanta fatica e invece voi lo mette per iscritto". " E comunque noto un'altra caratteristica molto italiana - ha aggiunto - l'omertà. Qui nessuno sa niente di nulla".
Poi il classico inseguimento a Dalprà che ha risposto solo "i processi li fanno i tribunali e non le Iene" e la iena a replicare "e infatti il processo vi ha visti condannati" e quello al consigliere Baratter che non ha rilasciato dichiarazioni. Nel mezzo lo scambio con Filippo Degasperi e la battuta "amico mio noi siamo venuti qui ad imparare da voi. Qui non è mica come al sud che ancora devi fotografare la scheda per poi ricevere 10 euro, qui a Trento siete avanti, mettete tutto nero su bianco".
Sulla questione questo il commento di Paolo Primon comandante della Schützenkompanie Trient M.G.de Betta che non fanno parte della Federazione: "Dopo la trasmissione di ieri su mediaset gli Schützen tirolesi hanno subito un fortissimo linciaggio mediatico. Oggi il cuore di molti Schützen piange pur non centrando nulla in questa storia di Baratter, Corona,Dalprà. Sono veramente arrabbiato perché so benissimo che molti Tirolesi non sanno che ero considerato il loro nemico numero uno, ma non per questo posso gioire di questa situazione perché al contrario questo scandalo provocherà un freno nel reclutamento di nuovi giovani che erano intenzionati ad unirsi a noi per difendere l'identità tirolese del nostro popolo. Giriamo pagina in fretta e spero lo facciano anche gli affiliati alla federazione perché sono convinto che anche tra loro ci sono tante anime buone che erano all'oscuro di questi intrallazzi politici. Posso dire solo che la magra soddisfazione è che almeno noi siamo l'unica compagnia Schützen che non ha mai fatto parte di questa federazione di dominio Patt".