La carica dei 1.000 per la Marcia dell'Uva. Miglior carro allegorico per gli Sprizoni
Si è chiusa la cinquantanovesima Festa dell'Uva, kermesse che esalta la tradizione, il vino e la vendemmia in Valle di Cembra. Pellegrini (presidente Pro Loco): "La miglior edizione di sempre"

VERLA DI GIOVO. La cinquantanovesima edizione della Festa dell'Uva è in archivio. L'appuntamento dedicato al vino e alla vendemmia in Val di Cembra si svolge dal 1958 e il suo cuore è il legame fra tradizione, specificità del territorio vitivinicolo e intrattenimento grazie al programma di appuntamenti che prevede spettacoli di teatro, visite guidate alle caneve, musica e il palio dei congiai.
“Abbiamo sempre avuto ottima partecipazione di pubblico, ma quest'anno ci siamo superati. Per tutti e tre i giorni il flusso di visitatori è stato costante”, il giudizio più che positivo di Cesare Pellegrini, presidente della Pro Loco di Giovo.
Il momento clou della festa è stato la grande sfilata dei carri allegorici, vinta dal “Il ticchettio della vite” del gruppo Sprizoni, davanti a “La caneva” degli Apik. Chiude il podio il carro “Social Valley”. Un momento di reinterpretazione in modo estremamente fantasioso del tema dell'uva e del vino.
Quasi mille i partecipanti alla Marcia dell'Uva, corsa campestre non competitiva pensata per valorizzare il paesaggio della val di Cembra, mentre non sono mancate tante proposte oltre il vino per valorizzare un territorio sfaccettato, dalla Gibostorica, ciclostorica dedicata all'ex campione delle due ruote Gilberto Simoni, allo spettacolo di Lucio Gardin e Toni Marci per AVIS, alla danza di Ritmomisto, alle numerose mostre d'arte.
Il Trentino dei bambini si è invece preso cura dei più piccoli con giochi, spettacoli e divertimento.