I Berlin Philharmoniker hanno inaugurato i 'Suoni delle Dolomiti', al via la kermesse tra gli scenari più incantevoli del Trentino
Al Rifugio Fuciade in Val di Fassa il concerto di apertura dell'edizione numero 23 del festival trentino. Domenica 9 luglio il prossimo appuntamento Joey Alexander, giovanissima stella del jazz mondiale che suonerà sui prati di passo di Lavazè in Val di Fiemme. Grande attesa per Mario Brunello

TRENTO. Le corde dei dodici violoncellisti dei Berliner Philharmoniker hanno inaugurato venerdì 7 luglio la ventitreesima edizione de 'I Suoni delle Dolomiti', il festival di musica in quota che ogni estate porta sulle montagne del Trentino musicisti da ogni parte del mondo.
Tanti si sono dati appuntamento sui pascoli del passo San Pellegrino in Val di Fassa: i prati un tempo simbolo dell'economia povera della montagna, ma anche teatro di aspri e sanguinosi combattimenti durante la Grande Guerra, oggi sono invece diventati una sala da concerto a cielo aperto, scenario per note e musica e un modo diverso di vivere la montagna.
L'inizio del concerto è stato così affidato a un vero e proprio ritratto in musica di Gabriel Fauré, 'Pavana', che ha assecondato la lieve brezza che si è mossa tra la bellissima fioritura d'inizio estate. Dolci melodie che hanno poi lasciato il posto a Boris Blacher che con la sua grande curiosità e forza innovativa è a suo modo un personaggio esemplare per la musica tedesca del Novecento. Bollato durante il nazismo per la sua 'arte degenerata' ha ricevuto un omaggio sentito con l'esecuzione di 'Blues', 'Espagnola' e 'Rumba philarmonica'.
Eclettici e altrettanto inclini a confrontarsi con le sfide, i dodici violoncellisti hanno poi condotto il pubblico in un vero e proprio viaggio intorno al mondo lasciando la 'vecchia' Europa per andare alle radici della musica afroamericana con la riproposizione di alcuni gospel come il pittorico e malinconico 'Deep River' e il ritmato 'Let My People Go'. Dal gospel al blues e al jazz il passo è stato breve e tra le Alpi che hanno visto l'incedere degli elefanti di Annibale, ecco approdare una carovana altrettanto esotica, ma meno impetuosa, anzi più giocosa e seducente: quella di "Caravan" scaturita dalla creatività di J.Tiziol e Duke Ellington ormai ottant'anni fa.
Non poteva infine mancare, accanto al jazz, un altro grande genere del Novecento, quel tango che tanto ha fatto innamorare compositori e musicisti per la sua capacità di tenere al proprio interno amore, odio, passione, guerra e persino crimine.
Un autentico omaggio appassionato che si è mosso tra Astor Piazzolla - con la pirotecnica 'Escualo', la quasi cinematografica 'Decarismo' e la quieta e malinconica 'Soledad' - il gran 'vecchio' del tango Horacio Salgan, morto a cent'anni nell'estate dello scorso anno (sue 'A don Agustin Bardi' e 'Para osvaldo Tarantino') e infine Josè Carli con la travolgente 'La diquera'.
Tanti gli applausi del pubblico che ha poi salutato i musicisti ascoltando in piedi 'Moonlight Serenade' di Glenn Miller, in attesa della luna che seguirà al cielo assolato e che oggi ha premiato chi, zaino in spalla, ha risalito i sentieri per giungere nella splendida conca di passo San Pellegrino.
Si apre così la kermesse che dal 7 luglio e al 31 agosto propone ventiquattro appuntamenti musicali tra i più incantevoli scorci naturali in provincia. Suoni da tutto il mondo, e per tutti i gusti, sono pronti a spiccare il volo per regalare emozioni ai numerosi partecipanti che non rinunciano a salire in vetta. Si passerà dalla musica classica al jazz, dalla world music alla canzone d'autore. Il prossimo appuntamento è domenica 9 luglio: Joey Alexander, giovanissima stella del jazz mondiale che suonerà sui prati di passo di Lavazè in Val di Fiemme.
Grande attesa per l'arrivo del noto violoncellista Mario Brunello. Il musicista veneto, conosciuto e stimato in tutto il mondo, è diventato vero e proprio ambasciatore internazionale di un nuovo modo di intendere la musica a contatto con la natura, in una sintonia che ben si addice con la filosofia del festival trentino.
Un'altra novità è l'appuntamento a Madonna di Campiglio con Campiglio special week: un 'festival nel festival' che, dal 13 al 27 luglio vedrà esibirsi, oltre a Mario Brunello, la Kremerata Baltica, una formazione musicale di grandi talenti di area baltica.
Tra i grandi appuntamenti con la musica classica ricordiamo il Quartetto Kelemen, formazione d'archi che porta la grande classica in Italia dall'Ungheria muovendosi sulle note di Schubert, Haydn e Beethoven; non mancherà il grande violinista e conoscitore del repertorio barocco e classico Giuliano Carmignola e un dialogo entusiasmante tra Albrecht Mayer – primo oboe dei Berliner Philarmoniker – e l'Orchestra da Camera di Trento-Ensemble Zandonai. Affascinanti località in valle, ospiteranno poi il quartetto d'archi Quatro Baltica Quartet presso il Salone Hoffer, il KB Good Vibequartet nella chiesa di Santo Stefano, l'opera di John Tavener “The protecting Veil” da parte della Kremerata Baltica e Mario Brunello nella suggestiva chiesa di San Vigilio. A questo si aggiunge anche un'attesissima Alba delle Dolomiti a Pra Castron di Flavona con Sunrise Serenade.
Tra i grandi nomi del jazz non possiamo dimenticare il giovane talento Joey Alexander e Chick Corea che propone un duo con Béla Fleck. Jazz che si rapporta con un genere senza tempo come il tango è invece quello proposto da Héctor Ulises Passarella e Roberto Passarella, Duo bandoneon. Il festival non smette di regalare sorprese. Ecco altri grandi nomi della musica come Sarah Jane Morris e il chitarrista Antonio Forcione, la grande vocalist Nada e i BartolomeyBittman, duo austriaco apprezzato in importanti tour internazionali, che stravolge le regole della classica per aprirla alle influenze rock, jazz e folk. La gioia in musica torna anche con i Federspiel, brass band piena di ispirazione e ironia che vede sette musicisti del conservatorio di Vienna rivisitare in modo “rivoluzionario” le migliori tradizioni folk del nostro continente (Qui programma completo).