GenderGapPay: uno sconto del 6.5% a tutte le donne. Il progetto artistico di AnnaScalfi sul tema della differenza retributiva uomo-donna
Durante i quattro giorni del festival le donne che entreranno nei negozi che aderiscono all'iniziativa avranno uno sconto sull'acquisto del 6.5%, colmando idealmente quel gap di trattamento economico basato sul genere

TRENTO. GenderGapPay è, in primo luogo, un circuito a cui ogni pubblico esercizio, istituzione o professionista può aderire, decidendo di accordare temporaneamente alle clienti uno sconto pari alla percentuale del gap retributivo vigente nel Paese. "Una provocazione artistica - l'ha definito l'assessora alle Pari opportunità Sara Ferrari - che spiega questo fenomeno a cui non ci si deve rassegnare, che anzi si deve contrastare"
Il fenomeno è quello della disparità di trattamento retributivo in base al genere. Donne e uomini, infatti, percepiscono salari e retribuzioni diverse anche se il carico di lavoro, la mansione, il titolo di studio sono gli stessi nel medesimo ambito lavorativo. Una differenza che mediamente è del 6.5%, ovviamente in meno per le lavoratrici.
L'artista che propone questo "sconto di genere" che va a ricompensare questo gap è Anna Scalfi: "Alcune persone non hanno idea di cosa sia il Gender gap pay", e questa iniziativa servirà quindi anche per dare visibilità a questa situazione. "Questo progetto l'ho proposto a Milano alla Ventura Contemporary Art Night, al Festival europeo di Alpbach, poi autonomamente è stato mutuato anche a New York". Una "provocazione" che si sta espandendo.
"Questa volta - spiega l'artista trentina - è importante che questo progetto sia stato condiviso dalle istituzioni e dalle categorie economiche". Infatti al tavolo della presentazione, oltre all'assessora provinciale e a quella regionale Violetta Plotegher, siedono anche i rappresentanti di esercenti e artigiani.
"Nel mondo dell'impresa sono tante le donne impegnate anche a livelli di vertice - spiega Massimo Piffer, presidente di Confcommercio - ma non solo per questo daremo all'iniziativa la massima visibilità. E' un messaggio di contaminazione che vogliamo contribuire a diffondere".
"Sono tante le donne nel mondo del lavoro privato - afferma Claudia Gasperini del Comitato per l'imprenditoria femminile - ma sono tante quelle che andranno a percepire una pensione più bassa dei colleghi uomini: le assenze per la maternità, per la cura domestica, poi pesano sul conto dei contributi".
"Più che di disparità - sostiene Maria Teresa Lanzinger dell'associazione Albergatori - qui si tratta di ingiustizia. Le donne svolgono le stesse mansioni, hanno gli stessi doveri, gli stessi diritti, ma il trattamento economico è differente. Questa è una giustissima iniziativa che non dovrebbe fermarsi qui".
Dalle parole della Consigliera di parità Eleonora Stenico, presente alla conferenza stampa, si scopre che la media del 6.5% di disparità retributiva arriva a punte del 50% in alcuni settori. Donne professioniste che riescono a raggiungere soltanto la metà della retribuzione di un uomo.
Il progetto si articolerà in questo modo: "Una vetrofania sarà distribuita agli esercenti che se vorranno la applicheranno alla vetrina - spiega Anna Scalfi - come se fosse il simbolo di un circuito di bancario, Maestro, POS, Mastercard. Basterà poi attivare l'adesione sul sito dedicato e per i quattro giorni del festival le donne che entreranno in quel negozio avranno uno sconto sull'acquisto del 6.5%, colmando idealmente quel gap di trattamento economico basato sul genere".
Ovviamente saranno gli esercenti a mettere la differenza, a riempire quel gap: "Questo a dimostrazione - spiega Stenico - che il potere economico retributivo della donna per essere riequilibrato ha bisogno di un aiuto concreto". Non sarà certo la rivoluzione, non servirà sicuramente a mettere in equilibrio lo stato di disparità, ma "sarà utile per far capire che la disparità c'è, per far conoscere il problema", afferma Violetta Plotegher.
Alle donne che arriveranno alla cassa e si ritroveranno lo sconto sul prodotto acquistato o consumato, sarà dato - assieme allo scontrino fiscale - uno scontrino 'sociale' che recita così:
Gentilissima.
lo sconto del 6.5% che Le è stato appena accordato corrisponde idealmente al danno subitda un lavoratore di genere femminile per il divario retributivo orario del 6.5% esistente in Italia per un medesimo lavoro fatto da una donna o da un uomo.