Come i primitivi: cena in palafitta e dormita tra paglia e pelli. In Val di Ledro i vincitori vengono da Genova
Il concorso al quale hanno partecipato più di 4.000 persone per passare una notte nelle palafitte. A vincere è stata una coppia genovese. Alla cena tra pesce d'acqua dolce cotto in crosta d'argilla, sangue di cervo e formaggi del pastore hanno partecipato una centinaio di persone

VALLE DI LEDRO. Cena preistorica con dormita nelle palafitte avvolti in pelli e difesi da un fuoco acceso, rigorosamente, dallo sciamano. Non stiamo parlando di Fred Flintstone e sua moglie Wilma ma di due fortunati turisti genovesi che hanno potuto vivere una notte "primitiva". La location era quella delle palafitte preistoriche dell'età del Bronzo di Ledro, l'occasione la quinta edizione del concorso ideato dal Consorzio per il Turismo della Valle di Ledro, in Trentino.
Hanno così conquistato proprio la possibilità di dormire all'interno della palafitta collocata a ridosso del Lago di Ledro, sede di insediamenti umani di cinquemila anni fa, certificati e tutelati dall'Unesco. Ieri sera la consegna del premio - se così si può definire - ad Andrea Leonardi, operatrice sociosanitaria che vive sulle alture sopra Pegli a Genova, e al suo compagno Alessandro, dipendente delle acciaierie ex Ilva, al termine di una serata di svago organizzata a fianco del Museo delle palafitte.
Prima la cena preistorica a base di pietanze di 5.500 anni fa, poi il rito dell'accensione del fuoco con lo sciamano e quindi la notte nella Palafitta del locale Museo. Alla cerimonia hanno assistito un centinaio di persone e tra queste la presidente del Consorzio Turistico Valle di Ledro Maria Demadonna, l'ideatrice del concorso Stefania Oradini e il direttore del Muse Michele Lanzinger. Si è concluso tra le morbide e calde pelli il tuffo nel passato preistorico l'edizione da record del concorso che ha salutato la partecipazione di oltre 4700 candidati, con un incremento di oltre 500 unità sul già incredibile risultato 2016.
L'iniziativa punta a riportare all'era moderna le abitudini alimentari delle popolazioni che prima e dopo l'Età del Bronzo (3500 A.C - 1200 A.C. circa) hanno vissuto nel territorio della Valle di Ledro. Una presenza che ci ha regalato segnali e reperti che oggi fanno del sito ledrense un'importante sede di testimonianze storiche con il Museo curato dall'importante Muse di Trento. Proprio la partecipazione alla cena preistorica rappresenta il secondo premio in palio nel concorso "Una Notte in Palafitta" stavolta vinto dalla signora Stefania De Concini di Tuenno - Ville d'Anaunia, giunta a Molina di Ledro assieme al marito Ivan Pilati e ai due figli Ketlin e Ivan. Proprio in valle di Ledro, qualche anno fa, era sbocciato il loro amore complice un tramonto incantevole come quello che ieri sera ha coronato la giornata speciale.
Il menù sembra stilato da un antesignano dei moderni chef stellati: si è iniziato con le Porzioni della Sciamana ("Frizzante Massangia" al Sambuco e Menta), poi l'antipasto Lago e Monti (pesce d'acqua dolce cotto in crosta d'argilla come da antica ricetta della Tribù degli sgravo, Crostino di farro e lino con grasso animale, misto di formaggi del Pastore con gocce di miele) e le specialità delle Donne del Villaggio (Ricotta "Manuh" aromatizzata con timo, menta e nocciole; Ricotta del Sole Mada con crocus sativus, Ricotta Marat aromatizzata con tartufo nero, Pagnotta lievitata e schiacciata senza lievito con morbido ritmo spalmabile) quindi i Cereali dell'Agricoltore (Purea di farro e legumi al profumo di finocchietto con crostino aromatizzato al Timo, lacrime di Cervo) e la Carne dell'Allevatore (Costine alla Bacmor e Sangue di Cervo). Per finire i dolci Bosco d'Estate (fresco Fiordilate al Miele Poppin, Frutta in rosso e miele in favo del Clan sartori e Morbido pane ricoperto da dolci).
Ad animare la serata sono stati Donato Riccadonna e gli esperti del Museo delle Palafitte di Ledro. Si è così arrivati al crepuscolo e alla nottata, da trascorrere sul tavolato della palafitta ricoperto da pagliericcio e dalle pelli, proprio come avveniva nei millenni passati. Un'esperienza unica, resa possibile dall'intuizione di Stefania Oradini e Natalia Pellegrini (Consorzio per il Turismo della Valle di Ledro) che ha portato alla nascita di un concorso patrocinato dal Comune di Ledro e promosso in collaborazione con il Muse di Trento ed il Museo delle Palafitte di Ledro.