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Chick Corea e Bèla Fleck ai Suoni delle Dolomiti incantano, gli operatori turistici "stonano"

All'ombra (si fa per dire) delle Pale di San Martino è andata in scena una performance di jazz moderno di altissimo livello. L'ambiente era splendo, l'organizzazione impeccabile. Peccato che alle 13.30/14 le cucine degli operatori della zona fossero già tutte chiuse  

Di Nereo Pederzolli - 14 luglio 2017 - 16:29

PRIMIERO. L’unica cosa che non s’è avvertita è la stanchezza del protagonista assoluto. Che a quasi 77 primavere ha sfidato un solleone irruento, per nulla intimorito dalla possenza delle magnifiche Pale sullo sfondo. I Suoni, con l’iniziale maiuscola, lo sono anche di fatto. Decisamente coinvolgenti. Proprio come il duo che nel prato attiguo Villa Welsberg ha catalizzato quasi duemila persone, molte giunte da fuori regione, per non lasciare solo alle Dolomiti le stimolanti note di Chick Corea, al piano, e Bèla Fleck, mostro sacro del banjo.

 

Duo che non ha bisogno di molte precisazioni. Assonanze e stili ritmici li pongono ai vertici del jazz moderno, evocando sinergie del passato, le collaborazioni con un mito come Miles Davis, senza parlare della ciclopica discografia. Basta lasciarsi ‘contagiare’, seguire il filo delle note, divagazioni stilistiche assolutamente magistrali. Brani che coinvolgono anche i meno esperti ( come chi scrive…) e dimostrano l’importanza, l’oculatezza degli organizzatori dei dolomitici Suoni. Quasi cento minuti di pura musicalità. Con un vero scambio artista-pubblico-ambiente. Al punto che le due star del concerto ‘primierotto’ non hanno dovuto assolutamente essere protetti da un gazebo, sfidando, stoicamente, il cado, proprio per non intaccare il fascino della naturale coreografia.

 

E’ stato proprio il celeberrimo pianista a non volere alcun riparo. Per non rovinare la scena. Del resto Chick Corea – lontane origini calabre - è molto attento alle influenze sovrastrutturali, data la sua militanza in Scientology. Torniamo al concerto. Performance per sancire incontri, incentivare scambi, non solo culturali. Puoi vivere la musica in un habitat assolutamente suggestivo. Scoprire i percorsi pianificati dal Parco Naturale PaneveggioPale di San Martino di Castrozza.

Ma - e questa è l’unica nota stonata – difficilmente puoi conciliare musica con cibo.

 

Per questioni organizzative – il via alle 13 per scongiurare frequenti acquazzoni pomeridiani, costanti specialmente nell’attigua Val Canali – e per una certa ritrosia di qualche operatore turistico. ’La cucina chiude alle 13.30, massimo alle 14. Poi solo toast’- questo il ritornello di risposta alle richieste per una prenotazione pomeridiana di un pranzo tipico. Così, per abbinare concerto con micro escursione vacanziera e altrettanta godibile esperienza gastronomica, bisogna rifugiarsi – nel vero senso della parola – nelle cucine senza orario, per menù ripetitivi. Più stonati che scontati.

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