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Anche il trentino Carlo Martinelli tra gli autori de "Il Grande Torino Campioni per sempre"

Il libro di prossima uscita raccoglie i racconti di sedici autori. Il racconto di Martinelli si intitola "In carcere, a Marassi" e racconta la storia dell'attacante Guido Tieghi che trascorse 22 mesi in carcere per una vicenda legata ai suoi trascorsi di partigiano

Pubblicato il - 05 aprile 2017 - 16:52

TRENTO. C'è anche il trentino Carlo Martinelli, che per il Dolomiti cura la rubrica Cronache Inattuali, tra le grandi firme che hanno dato vita al libro "Il Grande Torino Campioni per sempre" (Absolutely Free editore, 204 pagine, 13 euro) sottotitolo "sedici scrittori raccontano l'epopea degli Invincibili". Gli Invincibili, appunto, il Grande Torino: una squadra leggendaria, indimenticata e indimenticabile, che solo il fato è riuscito a sconfiggere. Pietro Nardiello e Jvan Sica hanno chiesto a un collettivo di scrittori di narrare una storia che non si è mai conclusa, ma che nel tempo è entrata per sempre nell'immaginario collettivo.

 

Il racconto di Carlo Martinelli si intitola "In carcere, a Marassi" e racconta la storia di Guido Tieghi, attaccante che disputò tre partite, segnando due reti, nel Grande Torino - campionato 1946/47 - e che poi venne ceduto dapprima al Livorno, poi al Novara. E proprio mentre giocava, amatissimo dai tifosi, nella compagine novarese, venne arrestato, nel 1948, per una vicenda legata ai suoi trascorsi di partigiano durante la guerra di Liberazione dal nazifascismo. Trascorse 22 mesi in carcere, prima che fosse riconosciuta la sua estraneità: una falsa accusa, suffragata da falsi indizi, e un'indagine affrettata avevano portato all'ingiusta detenzione. Riprese a giocare, fu poi allenatore oltre che militante del Partito comunista. Morì nel 1973, a 48 anni, stroncato da un male incurabile. Nel suo racconto, basato sulle cronache e le testimonianze dell'epoca, Carlo Martinelli ricostruisce una vicenda che si intreccia più volte con la leggenda del Grande Torino.

 


 

Tutto il libro, d'altronde, racconta ai più giovani quel gruppo di campioni e lo fa con uno stile narrativo particolare, quasi si trattasse di una favola dal tragico finale. A firmare i sedici racconti, oltre ai due curatori e a Carlo Martinelli, sono Nicholas Gineprini, Alessandro Mastroluca,  Sergio Taccone, Stefano Piazza, Sabrina Gonzatto, Diego Mariottini, Marco Bagozzi, Andrea Bacci, Giuseppe Ottomano, Pier Francesco Pompei, Maurizio Puppo, Andrea PellicciaAndrea Meccia. Dalle loro penne escono Castigliano, Ballarin, Grezar, Loik, Mazzola, Bacigalupo e nei racconti recita un ruolo da protagonista lo stadio Filadelfia, l'inespugnabile.

 

Chicca finale, l'intervista a Sauro Tomà: approdato al Grande Torino nell'estate del 1947, diventato due volte campione d'Italia in maglia granata. Un infortunio al ginocchio gli impedì di far parte del gruppo che volò a Lisbona per l'amichevole tra Benfica e Torino. Il 4 maggio del 1949 l'aereo che riportava a casa gli Invincibili si schiantò sulla Basilica di Superga. Ultima curiosità: dei sedici autori, solo uno - ed è l'unica firma femminile del gruppo, quella di Sabrina Gonzatto - è di fede granata. 

 


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