Open data, scienza nel piatto ed antimondo
Domani, giovedì primo marzo, riprende a Sanbapolis il festival "Teatro della meraviglia" promosso da Portland/Jet Propulsion. Quattro giorni di prosa e lezioni artitistiche per divulgare nella maniera più diretta, curiosa e affascinante quel che è utile sapere su ricerca, scoperte e questioni "universali". La fisica entra al ristorante, i numeri cambiano le città e chi le abita. E Dante diventa un cosmonauta dalla terra al Paradiso

TRENTO. Al via la seconda settimana del "Teatro della Meraviglia" a Sanbàpolis., festival promosso da Portlan/Jet Propulsion Teathre, (Brunello). A partire da domani, giovedì 1 marzo e fino al 4 marzo, il palco del teatro di Sanbàpolis di Trento, ospiterà altri quattro giorni di festival dedicato alla scienza e al teatro. Dopo una prima settimana che ha riscontrato grande partecipazione di pubblico e di giovani in programma altri due spettacoli teatrali e 3 augmented lectures; in particolare torna anche quest’anno la lezione degustazione dedicata al cibo che vedrà la partecipazione degli studenti dell’istituto alberghiero di Alta Formazione Professionale ENAIP di Tione.
Ad aprire la programmazione di questo fine settimana sarà la compagnia Teatro dell’Orsa. Domani alle ore 21.00, con lo spettacolo "Fatti di Numeri" che vedrà in scena Monica Morini e Bernardino Bonzani insieme al compositore e musicista Gaetano Nenna e all’artista visivo Michele Ferri, che interagisce dal vivo con uno schermo di immagini parlanti realizzate ad hoc dal video maker Alessandro Scillitani.
Lo spettacolo interpreta, attraverso il linguaggio teatrale, i contenuti dei dataset pubblici della città, per raccontare di una comunità che cambia continuamente ed inesorabilmente la propria natura a stretta relazione con i numeri. Dalle note di regia: “«Non tutti sanno dell’esistenza dei dataset pubblici, i numeri della vita di una città: dai parchi alle rotonde, dai libri prestati nelle biblioteche fino al numero dei nuovi nati.
Una rete che sostiene la vita, un serbatoio di dati che ci riguardano, che sono di tutti. Una cascata di numeri che, se letti in relazione a noi e agli altri, ci aiutano a immaginare e costruire futuro» suggeriscono gli ideatori Monica Morini e Bernardino Bonzani «La creazione di questo spettacolo è stata una sfida appassionante: i numeri sembrano respingenti, ma non lo sono. Hanno bisogno di domande, chi domanda ha desideri di futuro. Se hai domande in tasca, i numeri rispondono. Sotto la coperta rigida dei dati c’è un mondo vibrante, capace di raccontare il presente, una geografia del “sentire” una mappa del “sapere”. Leggere le coordinate e contribuire al cambiamento ci rende cittadini, non solo consumatori. Cittadini liberi, comunità pensante, aperta: un consumatore cede dati, un cittadino accede ai dati».
Annamaria Gozzi, co-autrice, aggiunge: «Gli Open Data sono come un acquedotto pubblico, se apri il rubinetto puoi conoscere, sapere, raccontare. Sono un’occasione per comprendere i cambiamenti che ci attraversano: i numeri ti fanno capire che hai occasioni per cambiare la qualità della tua vita, insieme a quella degli altri». “
Il 2 marzo andranno in scena due augmented lectures: alle 18.00 sarà la volta di "Parla come mangi: la fisica al ristorante", condotta dalla professoressa di fisica dell’Università degli Studi Milano, Marina Carpineti con la preziosa collaborazione della Scuola di Alta Formazione Alberghiera di Tione con il coordinamento della professoressa Laura Fratton e la supervisione dello chef Christian Castorani.
Una lezione con degustazione! Dalla sinossi della lecture: “La recente esplosione di creatività degli chef di tutto il mondo è stata possibile anche grazie ai progressi della scienza e della tecnologia. Il cibo è ormai tema di corsi universitari anche in atenei prestigiosi come Harvard, mentre le scoperte di fisici e chimici legate alla cucina sono diventate oggetto di pregevoli articoli scientifici e libri divulgativi. In questo incontro prenderemo spunto da pentole a pressione, cottura a bassa temperatura, ma anche da consistenza e elasticità delle pietanze, per scoprire insieme che la termodinamica, il moto browniano - tanto caro a Einstein - ma anche gli stati della materia o le proprietà delle sospensioni colloidali, sono temi imprescindibili quando si parla di cibo. Apprezzeremo con il palato quello che la scienza ci insegna…”
La seconda augmented lecture della giornata è intitolata "Il cosmonauta Dante alle origini dell’universo", e andrà in scena alle ore 21.00 e sarà condotta dalla ricercatrice di letteratura italiana del Dipartimento di Studi Umanistici italiana dell’Università Roma Tre, Anna Pegoretti, con la collaborazione dell’attrice Laura Anzani. Una lecture che unirà letteratura, racconto scientifico, poesia e recitazione.
Dalla sinossi della lezione: “Come si può immaginare l’impensabile e parlarne? Incamminatosi verso la porta dell’inferno, Dante si prepara ad affrontare l’esplorazione dell’aldilà, ma anche una “guerra della lingua”. Lo sforzo retorico e linguistico di dire ciò che nessuno ha visto raggiunge il suo apice di fronte alla visione ultima, a Dio, il punto da cui trae origine tutto l’universo; il centro che è al contempo involucro, e al di fuori del quale non c’è nulla, dove il tempo e spazio collassano nell’accecante indistinto della Mente divina. Questo è il problema degli scienziati contemporanei, che spesso non hanno termini per spiegare ciò che scoprono. Assieme a Dante saliremo in paradiso per scoprire cosa esso abbia in comune con la fisica contemporanea e come la poesia abbia affrontato, secoli fa, l’immortale problema di dire l’impensabile.”

Sabato 3 marzo alle ore 21.00 sarà la volta di Sotto un’altra luce, spettacolo portato in scena dalla compagnia "Lo spettacolo della Fisica" che vede quali protagonisti tre docenti dell’Università degli Studi di Milano: Marina Carpineti, Marco Giliberti e Nicola Ludwig. Lo speyttacolo è dedicato anche al pubblico giovane, a partire dai 9 anni.
Dalle note di regia: “La fisica come la vedono i ricercatori, fatta di emozioni, incantesimi e scoperte. Uno spettacolo per bambini dai 9 ai 99 anni, in grado di incuriosire, coinvolgere e incantare attraverso il linguaggio e la meraviglia della scienza.
Tre scienziati guideranno il pubblico nel sorprendente mondo della fisica fatto di laser, specchi, cascate di gas e strani materiali. Scoprendo e riscoprendo le proprietà della luce e della materia tutti si faranno trasportare dalla meraviglia. Ma gli eventi costringeranno i tre a guardare la realtà sotto un’altra luce, con lo sguardo curioso e appassionato dello scienziato in continua ricerca. Perché sono proprio curiosità e divertimento ad animare la ricerca scientifica e le scoperte sono fatte da persone che si sono incuriosite e stupite di fronte a un fenomeno, esattamente come noi davanti a un sipario che si apre. Lo spettacolo è seguito da una chiacchierata con i tre attori – autori per rispondere alle curiosità del pubblico sulla fisica in scena.”
Si chiude il Festival domenica 4 marzo alle ore 21.00 con l’augmented lecture "Cose dell’anti – mondo", condotta dal professor Roberto Iuppa accompagnato dalla poliedrica disegnatrice e artista della sabbia Nadia Ischia. Dalla sinossi della lezione: “Che fine ha fatto l’antimondo? L’antimateria è una copia conforme della materia, dove però tutti i numeri quantici sono invertiti: c’è l’elettrone, ad esempio, che ha carica -1, ma c’è anche l’antielettrone, che ha carica +1. L’esistenza del nostro mondo e di chi lo abita basta a dimostrare la possibile esistenza di un antimondo, abitato da antipersone.
Le quali tra l’altro potrebbero benissimo aver formulato una fisica abbastanza avanzata da percepire noi come il loro antimondo. Ma nessuno di noi ha mai osservato l’antimondo e la cosa costituisce un serio problema per la fisica contemporanea. È una situazione di quelle da far saltare i nervi: tanto meglio accertiamo l’assenza di antimondi nell’Universo, quanto più ci convinciamo in laboratorio che non c’è motivo per cui non esistano.”