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I paradossi del rapporto uomo-macchina

Al festival "Teatro della meraviglia" a Sanbapolis questa sera - 25 febbraio - tocca ad Andrea Brunello, anima della rassegna, che con Laura Anzani propone "Noi robot", esplorazione del cervello umano e dell'intelligenza artificiale attraverso il fascino della prosa.  Dialogo a due tra  miliardi di neuroni e miliardi di galassie.

Pubblicato il - 25 febbraio 2018 - 10:30

TRENTO. Ancora meraviglia a teatro. Ancora prosa e scienza a Sanbapolis con la rassegna ideata da Jet Propulsion Teathre/Portland/Brunello. Ancora occasioni - stasera alle 21 - per in incontrare i temi del presente e del futuro - la ricerca, i traguardi - potendo contare su una comunicazione emozionale e coinvolgente che nulla toglie, anzi amplifica, alla serietà dei messaggi e delle scoperte. Questa sera tocca all'anima della rassegna che gira la boa del primo week end salire sul palco con il suo "Noi robot", un titolo un programma. Con Brunello, attore e regista in coppia con Chiara Benedetti, anche Lauza Anzani per un lavoro intrigante e già rodato.
 

 Un gioco con il pubblico, giudice inconsapevole di un dramma molto difficile da risolvere: può esistere una relazione sentimentale fra un essere umano e una macchina e… cosa vuol dire essere umano? Cosa vuol dire essere umano nell’era delle Macchine Pensanti? Noi, Robot prova che la relazione fra due “individui”, uno umano e l’altro macchina, non è affatto semplice e può portare a dei paradossi insormontabili.

 

 Questa nuova produzione esplora anche il cervello umano, e allo stesso tempo vuole capire dove sta andando il campo dell’Intelligenza Artificiale, come si stanno evolvendo i nostri “cervelli” artificiali? Lo spettacolo fa infine riferimento all’altro “cervello collettivo” che ci comprende, l’Universo, visto come un sistema complesso per molti versi simile al cervello umano (a partire dal fatto molto curioso che ci sono circa 100 miliardi di neuroni nel cervello umano e circa 100 miliardi di galassie nell’Universo che riusciamo ad osservare!)

JPT è un Laboratorio Permanente della Compagnia Arditodesìo per la creazione teatrale collegata alla scienza, la gente della scienza e il racconto scientifico. Arditodesìo è una compagnia teatrale professionale italiana ben conosciuta. Il progetto è stato avviato nel 2012 da Andrea Brunello e Stefano Oss.
JPT si propone di raccontare la scienza attraverso il teatro e l’espressione artistica, di sviluppare un senso di curiosità e meraviglia, sete di conoscenza, e consentire una migliore comprensione del mondo scientifico, le persone che lo vivono, i risultati della scienza e in ultima analisi il nostro presente e futuro.

COSI' BRUNELLO INTERVISTATO DAI RAGAZZI SPIEGA IL SUO SPETTACOLO E IL SUO LAVORO

 

 

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