A Vinifera i vini "cult" tra biologico, ecosostenibile, biodinamico: 50 piccole aziende per grandi prodotti
Fino alla fine della settimana a Trento Fiere si potranno gustare almeno 200 vini, tra leccornie di prodotti agroalimentari nostrani, un servizio ristoro e un calendario fitto di confronti ‘bicchiere in mano’. Dal Trentino alla Slovenia puntando su varietà di viti resistenti. Quelle che non hanno bisogno d’interventi chimici

TRENTO. E’ la via autonoma alla promozione del vino trentino o – meglio – almeno di quello prodotto con criteri decisamente sinceri, per riaffermare il concetto ‘piccolo è bello’. Ma piccolo può essere anche grande? La risposta cerca di darla Vinifera, forum enologico con una cinquantina di aziende che producono vini artigianali in zone alpine, che mobiliterà Trento Fiere nel prossimo fine settimana. Vignaioli accorti, cultori della vite e ‘trasformatori d’uva’ rispettando anzitutto l’equilibrio ecosostenibile, il biologico come filo conduttore, pure le procedure più restrittive, quelle del biodinamico. Un forum alla prima edizione, una scommessa lanciata da una giovanissima associazione, Centrifuga.
Giovane perché nata da un gruppo di under 30 roveretani, nessuno del settore enologico, le quote rosa decisamente in maggioranza, ma tutti i componenti (per ora una dozzina) grandi enofili, preparati, entusiasti della cultura di Bacco e diciamo pure sognatori. Senza tralasciare la loro determinazione organizzativa. Che li ha portati a imbastire questo Vinifera, forum preceduto da serate di degustazione, visite in aziende, dibattiti e stimoli al confronto. Per coinvolgere a Trento Fiere una cinquantina d’aziende, almeno 200 vini, tra leccornie di prodotti agroalimentari nostrani, un servizio ristoro e un calendario fitto di confronti ‘bicchiere in mano’.
Trentino e Alto Adige la fanno da padroni. Giocano per così dire in casa, ospitando vignaioli di tutto l’arco alpino, dal Piemonte, Liguria, Veneto, Lombardia alle regioni più ad est del Friuli, Slovenia, pure Austria. Puntando su varietà di viti resistenti. Quelle che non hanno bisogno d’interventi chimici, per vini che si possono tranquillamente definire ‘biologici per natura’. Ci saranno le chicche più richieste da uno stuolo di appassionati del ‘biologico, biodinamico e bio sa…?’ in costante crescita. Curiosità e attenzione, comunque grande coinvolgimento emotivo. Del resto i vini di certi vigneron che hanno sposato questa filosofia produttiva sono diventati in poco tempo dei veri ‘must’.
Inutile citare nomi come Elisabetta Foradori o Eugenio Rosi, ‘condottieri’ della pattuglia de ‘I Dolomitici’, vignaioli assurti a simbolo da schiere di piccoli produttori di mezza Europa. Al loro fianco, tra i banchi d’assaggio imbastiti da Centrifuga ci saranno il fior fiore dei vini bio sudtirolesi – da Baron Longo a Zoehhof, pure il nobile venostano di Stachlburg o il protagonista dello spumante classico elaborato ai Pochi di Salorno, Haderburg – nonché un paio di birrifici artigianali. Si parlerà di tecnica colturale, con un linguaggio adatto ai neofiti, ai consumatori più curiosi. Che potranno assaggiare veri ‘sorsi di vite’, vini schietti, presentati da gente di vigna che non punta all’apparenza.
Uomini come Giuliano Micheletti, architetto di una dinastia di ‘curatori del paesaggio’ che sulla collina che sovrasta le Torri di Man custodisce vigne come fossero in giardino, ampliando la sua sapiente cura viticola in un podere incastonato tra le rocce di Drena, il Brenta sullo sfondo, il Garda quasi a portata di mano. Ma anche Marco Tonini, spumantista in quel d’Isera o Roberto e Rudy Zeni, padre e figlio, viticoltori bio a Maso Nero, il pendio più ripido della collina di Lavis. Gente di vigna per vini curiosi. Da quello che si vinifica a Tione, da Nicola Del Monte a Filanda de Boron, al Groppello di Revò curato da Lorenzo Zadra, figlio dell’indimenticabile Zeremia.
Ci saranno i teroldeghisti, Giulio de Vescovi con il suo Vigilius e – novità assoluta – il rosato di Casa Foradori, chiamato ‘Lezèr’, uno dei vini che al recente ProWein ha riscosso sperticati encomi. Insomma, tanti vini, tante storie, altrettanti spunti per dirigersi a Trento Fiere. Progetti di Biodistretto, appuntamenti letterari, degustazioni guidate, stili e confronti a tutto campo. Per supportare il sogno di Centrifuga. Per dimostrare che piccolo può essere grande. Almeno nell’intento. Info e news sul sito Vinifera.