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La Pfm è tornata. Non se n'è mai andata

Stasera all'auditorium il gruppo che non "ha fatto" ma è la storia del rock e dintorni nazionale con appeal internazionale. Un album nuovo dopo tanti anni per un suono che non ha età. La nostra presentazione? Chi ha il biglietto non ne ha bisogno. Per gli altri un consiglio: ascoltateli. E riascoltateli.

Pubblicato il - 23 novembre 2017 - 10:10

TRENTO. La Pfm è tornata e fa sul serio”. Anche così si è celebrato il ritorno sul palco della Pfm, Premiata Forneria Marconi. Un disco dopo 14 anni. Un tour da sold out multipli. Una formazione vecchia ma nuova. Senza più il grigio cappelluto di una chitarra dai mille colori che ha “lasciato” nel 2015. Ma chissenefrega.

 

 La Pfm è tornata e fa sul serio? Buono il titolo ma sbagliato il concetto. La Forneria del rock – officina di calore e sudore – ha sempre fatto sul serio. Da quasi 50 anni a questa parte. Dal rock progressivo che progressivamente e inesorabilmente mobilitava tutti i sensi smuovendo gli arti più rattrappiti con la fisioterapia di un suono in altalena perenne tra virtuosismo e coralità.

 

 E ancora dalle incursioni classiche, perché non c’è rock serio che non si alimenti anche di storia e di passato. E poi con il gioco: un gioco ritmico che divertendo chi lo pratica “libera” chi lo ascolta. La Premiata non se n’è mai andata. E stasera a Trento se ne avrà di certo l’ennesima conferma.

 

 Il gruppo di  Franz Di Ciccio, Lucio “violino” Fabbri e Patrick Djivas suonerà in un auditorium pieno. Zeppo di ricordi, magari di nostalgia, di disponibilità all’emozione ma anche – ed è sicuro – della curiosità di una gioventù che se oggi suona più tecnologica, (spesso troppo tecnologica) –  non disdegna la lezione di una qualità anagraficamente “avanti” ma ancora genuina e mirabilmente ruspante.

 

 Un bel regalo quello della Pfm per il pubblico trentino. Una bella scelta quella di Piero Fiabane che da promoter si è assicurato la data assicurando a chi ci sarà un evento artistico di marca italica  dall’appeal internazionale. La Pfm – infatti – ha le valigie pronte per una serie di concert in mezzo mondo. Dopo quasi mezzo secolo di carriera di gran carriera vorrà pur dire qualcosa. Della Pfm si potrebbe scrivere un articolo- saggio.

 

 Ma si dimenticherebbe comunque qualcosa di importante. E allora la scelta non può essere che quella di dare voce alla Pfm. A Franz Di Cioccio e alla musica del gruppo. Se avete già il biglietto del concerto, non avete bisogno d’altro. Se non lo avete, riascoltavi qualcosa di una produzione immensa.

 

La scoperta di note senza tempo è un buon esercizio per la mente e per il fisico. Aiuta – e davvero c’è necessità – a distinguere la musica bella ma effimera e passeggera dalla musica che non andrà mai in archivio.

Ecco una recente intervista da Globus Magazine (Uda You Tube)

Ed ecco un pezzo live dal tour attuale. Una settimana fa a Torino (da You Tube)

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