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Gran finale per il festival CinemaZero

Al Sanbaolis si chiude  questo pomeriggio  a partire dalle 16.30 la tre giorni della rassegna dei corti e dei documentari selezionati da centinaia di proposte giunte da tutto il mondo agli organizzatori di Funambolo. C' anche un gioiello della produzione clandestina in rete cancellato più volte da You Tube. Si tratta di "Surveillance camera man". Inoltre un omaggio a Majakovskij di Guido Laino

Pubblicato il - 03 dicembre 2017 - 10:34

TRENTO. Gran finale per la decima edizione del Festival CinemaZERO, presso il Teatro Sanbàpolis di Trento. Apre oggi l’ultima giornata di festival, alle 16.30, “Must Read After My Death”, film dell’americano Morgan Dews che ricostruisce le vicende tormentate di una famiglia attraverso il montaggio di filmini, audio-registrazioni e diari lasciati dalla nonna dell’autore con l’indicazione che venissero letti e visti solo dopo la sua morte.

 

Dopo questa nuova immersione nel tema dei rapporti familiari, Alberto Brodesco presenta una selezione di video pescati su YouTube, per lo più lavori sperimentali nati per la rete e senza altro mezzo di distribuzione che non sia la visione via YouTube: anche questa, in fondo, è una rivoluzione degli ultimi anni.

 

A seguire, uno dei gioielli di questa selezione, proiettato in versione integrale e presentato per la prima volta in Italia con sottotitoli in italiano: si tratta di “Surveillance Camera Man”, un gioiello della produzione clandestina presente in rete, cancellato più volta da YouTube per i propri contenuti. L’autore, che si firma Surveillance Camera Man, riprende le persone come fosse una delle tante telecamere di sicurezza installate ormai ovunque, con la differenza che la sua presenza porta le persone a reazioni di ogni genere. La sessione pomeridiana si chiude alle 19.45 con Cine-Occhio-Verso, un video-omaggio a cura di Guido Laino al cinema rivoluzionario di Dziga Vertov e alla poesia, altrettanto rivoluzionaria, di Vladimir Majakovskij.

 

Alle 20.45 la sessione serale vede come protagonista ancora Jon Alpert, a cui il Festival ha dedicato una retrospettiva, con il suo lavoro più recente: “Cuba and the Cameraman” è un documentario eccezionale che racconta quarant’anni di rivoluzione a Cuba, dal ’72 alla morte di Fidel Castro, nella vita di tutti i giorni, incontrando persone con idee e provenienze differenti (una famiglia di contadini, un contrabbandiere, una famiglia che pian piano si disgrega espatriando verso gli USA, ecc.), ma anche per mezzo di documenti straordinari, come una serie di incontri vis-à-vis con Fidel Castro in persona.

 

Oltre al film di Alpert sono previste le premiazioni dei due concorsi, ovvero il concorso principale del festival, con 16 opere entro i 20’ provenienti da tutto il mondo in lizza, e Sguardo ZERO, destinato agli under 30 della regione per film, co-prodotti dal FCZ entro i 5’.  L’ingresso è gratuito. Tutti i film sono proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano curati del Festival CinemaZERO.

 

 

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