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"Dancer", il ballerino che sconvolse la danza

Al Melotti di Rovereto la rassegna Settearti del Centro Santa Chiara propone domani il fiulm documento che racconta ascesa e discesa di Sergei Pulunini dall'infanzia ai precoci successi mondiali. "Il più dotato della sua generazione" è stato celebrato come l'erede di Nureyev cha ha infiammato palcoscenici e cuori prima del baratro dell'autodistruzione a soli 25 anni

Pubblicato il - 18 dicembre 2017 - 17:11

ROVERETO. La rassegna cinematografica Settearti del Centro Servizi Culturali Santa Chiara dedicata ai migliori documentari internazionali sulle arti punta sulla danza per l’ultimo appuntamento dell’anno: domani, martedì 19 dicembre, in esclusiva regionale sullo schermo dell’Auditorium Melotti di Rovereto lo spettacolare Dancer, viaggio nella vita e nella carriera dell’enfant terrible Sergei Polunin, dall’infanzia ai precoci successi mondiali, passando per la storia d’amore con l’etoile Natalia Osipova.

 

 Il ballerino più dotato della sua generazione secondo il New York Times, classe 1989, origini ucraine, Polunin si colloca come diretto discendente di quella stirpe di geniali, sensuali, mefistofelici danzatori che partendo da Nijinsky e passando per Nureyev, ha infiammato i palcoscenici dei teatri e i cuori di milioni di fan.

 

 Dotato di forza e portamento fuori dal comune, Sergei Polunin ha sconvolto il mondo della danza diventando il più giovane primo ballerino di sempre del Royal Ballet di Londra. Poi all’apice del successo, a soli 25 anni, finì sul baratro dell’autodistruzione, vittima del successo e di un talento diventato più una condanna che un dono.

 

 Dancer è uno sguardo senza precedenti nella vita un artista ribelle e iconoclasta, che ha trasformato la danza che conosciamo oggi. Ma il virtuosismo ha un caro prezzo: come sentirsi liberi quando si è diventati la più preziosa proprietà del mondo del balletto? Realizzato durante quattro anni seguendo Polunin nei suoi tour mondiali, e diretto dal regista già candidato all’Oscar Steven Cantor, Dancer è stato nominato come miglior documentario ai British Independent Film Awards 2016. Alla realizzazione del film ha contribuito il celebre fotografo e artista David LaChapelle. La rassegna Settearti riprenderà nell’anno nuovo con la proiezione, martedì 30 gennaio sempre all'Auditorium Melotti, del documentario Alla ricerca di Van Gogh.

 

 

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