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CinemaZero, le pellicole a poca spesa e tanta resa

Parte domani a SanbàPolis la decima edizione del festival dei corti e dei documentari di qualità organizzata dal Funambolo. L'avvio con due inediti in Italia di John Alpert, pioniere della produzione indipendente che ha racconta le Filippine dopo i Marcos e la lotta per i diritti di genere negati dalla Rivoluzione Cubana. Poi la  prima selezione del concorso che ha offerto più di 300 proposte da tutto il mondo

Pubblicato il - 30 novembre 2017 - 16:39

TRENTO. Comincia domani, venerdì,  la decima edizione del Festival CinemaZERO, promosso da Funambolo, in programma fino a domenica presso il Teatro Sanbàpolis di Trento a ingresso gratuito.

 

Ad aprire la manifestazione subito due titoli di rilievo per la retrospettiva sul regista americano Jon Alpert, un vero e proprio pioniere del documentario autonomo e della produzione indipendente.

 

A partire dalle 18.30 si potranno vedere, per la prima volta in Italia, due documentari che, pure molto diversi fra loro, mostrano pienamente l’approccio dell’autore nei confronti dei propri soggetti. Si apre con “The Philippines: Life, Death and Revolution”, un film che racconta attraverso una serie di brevi quadri la società filippina all’indomani della Rivoluzione del Rosario e della destituzione dei coniugi Marcos, tristemente nota coppia di despoti.

 

A seguire “Mariela Castro’s March”, un documentario che segue i viaggi per tutta l’isola di Mariela, figlia di Raul Castro e nipote di Fidel, paladina dei diritti LGBT da sempre negati dalla Rivoluzione Cubana.

 

Alle 20.45 si entra invece nel vivo del concorso riservato a opere entro i 20’ di durata: sarà presentato il primo blocco dei sedici film selezionati fra gli oltre 500 iscritti provenienti da tutto il mondo. Tre autori italiani, due spagnoli, un tedesco, uno svizzero e un’autrice turca sono i protagonisti di questa prima parte. Il pubblico in sala voterà le opere in concorso e contribuirà ad assegnare uno dei due premi in palio.

 

Durante la serata verrà presentato anche il primo dei tre lavori di montaggio e mash-up prodotti dal Festival CinemaZERO sui temi di questa edizione, che sono la rivoluzione e i rapporti di famiglia; si tratta di “Revolution Will Not Be YouTubized” a cura di Tiziana Poli. L’ingresso è gratuito. Tutti i film sono proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano curati del Festival CinemaZERO.

 

Il PROGRAMMA. Alle 18.30 The Philippines: Life, Death and Revolution (1986, 55’), di Jon Alpert Dopo la “rivoluzione del rosario”, che costringe Ferdinand Marcos a lasciare il potere, le Filippine affrontano un periodo di confusione e difficoltà. Jon Alpert ha viaggiato per tutto il paese, raccogliendo storie di vita quotidiana di persone di diversi livelli sociali, mostrando l’enorme disparità nelle condizioni di vita di ricchi e poveri.

Il viaggio, fra baraccopoli costruite su enormi discariche e comunità chiuse di militari americani, si conclude con un capitolo sulla guerriglia rivoluzionaria anti-governativa, che viene seguita in un’imboscata a un convoglio dell’esercito nazionale che trasporta armi. Dimostrando pienamente l’approccio diretto ai suoi soggetti di Jon Alpert, questo film rappresenta una pietra miliare del reportage su guerra civile e povertà, raccontando anche ciò che lascia sul campo una rivoluzione che pure aveva liberato il paese da un potere antidemocratico e oppressivo.

 

Alle 19.30: Mariela Castro’s March: Cuba’s LGBT Revolution (2015, 40’), di Jon Alpert Ancora rivoluzione e famiglia in gioco in un altro documentario della retrospettiva su Jon Alpert, in questo caso prodotto in collaborazione con il canale televisivo HBO. Da una parte abbiamo un ulteriore sguardo sulla rivoluzione castrista, che racconta della “grande ingiustizia” (così si è espresso Fidel Castro, in una tardiva ammissione di colpe) del trattamento delle persone gay nella Cuba rivoluzionaria, dall’altra l’opera di colei che per anni ha lottato per i diritti degli omosessuali a Cuba, Mariela Castro, figlia di Raùl e nipote di Fidel. Il film segue Mariela nei suoi viaggi per portare la rivendicazione di pari diritti per le persone LGBT in tutta l’isola.

 

Alpert ripropone il suo racconto composto come un mosaico di storie, con cui entra in contatto in un’infaticabile ricerca di testimonianze, esperienze ed esistenze quotidiane in qualche modo significative.

 

Alle 20.15 Aperitivo CinemaZERO. Alle 2045 le prime opere in concorso. In proiezione le opere di Marvin Meiendresch, Stefano Virgilio Cipressi, Nesli Ozalp Tuncer, Jorge Guerrero, Teresa Marcos, Chiara Ortolani, Manuel Marini, Samuel Bester. Per maggiori informazioni su film e autori: http://www.festivalcinemazero.it/in-concorso/ Alla scadenza del bando sono state 539 le opere iscritte (alcune delle quali oltre il limite dei 20' e altre non accettate perché già iscritte alle precedenti edizioni del Festival - qualcuna anche a più di un'edizione, come dire, errare è umano ma perseverare è diabolico).

 

Sono 368 le opere iscritte direttamente con la scheda on-line a cui si accedeva attraverso questo sito, mentre altre 171 opere sono arrivate dalla partnership con Click for Festivals, una delle novità di questa edizione. Impossibile riassumere le diverse provenienze degli autori iscritti in concorso: hanno partecipato autori di tutto il mondo, da Sud America e Africa, ad Australia e Giappone, passando per Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Iran. Foltissima la compagine spagnola anche in questa edizione. Per quanto riguarda l'Italia, molti sono gli autori residenti a Roma, ma è in provincia soprattutto che si fa il cinemazero, con regioni come Campania, Sicilia ed Emilia Romagna in primo piano. Appena 5 i residenti in Trentino, nessun partecipante invece dall'Alto Adige. FCZ2017 presenta: Revolution will not be YouTubized (a cura di Tiziana Poli) Parafrasando la celebre canzone di Gil Scott-Heron, un mini-film di montaggio sulla rappresentazione della rivoluzione su YouTube. La direzione artistica è di Guido Laino in collaborazione con Alberto Brodesco e Luigi Pepe. Organizzazione: il Funambolo in collaborazione con Opera Universitaria di Trento. 

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