Buttanissima, la mafia nel quotidiano
A Gardolo questa sera la prima dello spettacolo prodotto da Anima Mundi con la scena dominata da Silvia Martorana Tusa che offre una visione al femminile del fenomeno criminale senza giudizio e senza riscatto partendo da un fatto di cronaca

TRENTO. Debutta questa sera al teatro di Gardolo per la rassegna "Cibo per la mente" di Anima Mundi lo spettacolo "Buttanissima". Protagonista unica sul palco l'attrice Silvia Martorana Tusa, per la regia di Ivan Tanteri. Si tratta - spiega il comunicato di Anima Mundi, (Fausto Bonfanti), di una "prima nazionale prodotta dalla Creativity Factory in collaborazione con Teatro Immagini e Teatro Ridotto.
E' il ilbero adattamento dell'omonimo racconto di Giorgio D'Amato. Lo spettacolo Buttanissima rappresenta la visione “femminile” del fenomeno mafioso, considerato nei suoi aspetti quotidiani, senza giudizio e senza alcun desiderio di riscatto da esso. La storia scaturisce da un fatto di cronaca: un uomo affiliato a una cosca viene ucciso per ordine del capomafia per ribadire le gerarchie di potere.
Nulla di inconsueto, se non fosse che la vedova, non accettando supinamente l'ordine delle cose, come succede che le donne facciano all'interno della cultura mafiosa, decide di vendicarsi. Scegliendo la vendetta, non la giustizia non denunciando gli assassini come in altri casi è avvenuto, decide di aderire a quel codice di comportamento in seno al quale è maturato il suo dramma.
Lo squallore e la crudezza ai quali si sottopone per ottenere il suo scopo, passano in secondo piano, ciò che conta per lei è che qualcuno paghi con la propria, la vita strappata anzitempo al marito. A fare da contrappunto alla sua voce, le opinioni del quartiere che prendono corpo nella vicina di casa di lei, che commenta i fatti, giudica, condanna e assolve come capita a volte di vedere in quei programmi televisivi dove chiunque è invitato a dire la propria...