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A rischio gli affreschi del centro storico di Trento, Italia Nostra: ''E' un patrimonio da salvare''

"Sono state evidenziate perdite di colore, depositi inquinanti. Auspichiamo che l'amministrazione pubblica svolga una diagnosi accurata e poi programmi gli interventi necessari". Sabato un incontro pubblico a palazzo Geremia

Di db - 22 novembre 2017 - 19:13

TRENTO. "Nel bilancio provinciale i fondi per la valorizzazione del patrimonio artistico, compreso il restauro delle opere, sono diminuiti - afferma Beppo Toffolon, presidente della sezione trentina di Italia Nostra - nella scorsa finanziaria sono stati allocati 500 mila euro".

 

"Magari si potrebbe risparmiare con qualche manifestazione estemporanea in meno e pensare invece che Trento è una città d'arte e che il suo patrimonio dovrebbe essere maggiormente considerato". Ma non si cerca la polemica, l'obiettivo è quello di convincere le amministrazioni pubbliche a dedicare più risorse alla conservazione degli affreschi che caratterizzano il capoluogo trentino.

 

"Trento ha un patrimonio che la distingue da molte altre città italiane, città più grandi anche molto più ricche dal punto di vista artistico ma che non possono vantare affreschi disseminati in tutto il centro storico. Questi - spiega lo storico dell'arte Ezio Chini - hanno bisogno però di essere conservati al meglio".

 

La proposta è quella di verificare, anzitutto, lo stato di conservazione. Italia Nostra ha già iniziato un primo censimento: "Per ora sono state considerate un'ottantina di opere". E ci sono 14 case affrescate integralmente, 5 in modo parziale, 7 con facciate dipinte in condizioni frammentarie, i dipinti minore sono 26, a tema religioso 28 e sono 3 gli affreschi staccati in deposito.

 

"E' importante verificare lo stato di conservazione - afferma lo storico dell'arte - perché il degrado avanza, bisogna stabilite le cause del deterioramento, e anche nelle opere restaurate il restauro bisogna mantenerlo".

 

In alcuni casi sono emerse situazioni preoccupanti: "Sono state evidenziate perdite di colore, depositi inquinanti. Per questo - spiega Chini - auspichiamo che l'amministrazione pubblica svolga una diagnosi accurata e poi programmi gli interventi necessari".

 

"Parecchie facciate versano in condizioni critiche: una delle case Rella, casa Geremia, palazzo del Monte all'angolo tra via Suffragio e via San Marco. In quest'ultimo affresco c'è lo stemma dell'imperatore Massimiliano ed ormai in condizioni tragiche".

 

Anche in questo caso la miglior cura è la prevenzione, "perché ovviamente costa molto meno mantenere un restauro che farlo daccapo". La spesa della ricerca e della diagnosi si aggirerebbe su poche decine di migliaia di euro, "e l'intervento è tra i 1.000 e i 1.500 euro al metro quadrato". 

 

Servono soldi, anche se le ipotesi di Italia Nostra prevedono anche le "adozioni" di facciate a cura di associazioni e privati inclini al mecenatismo. Ma la regia dev'essere pubblica, serve il coinvolgimento della Soprintendenza ai beni culturali, l'impegno del Comune nel concedere gratuitamente le occupazioni di suolo pubblico per gli interventi, 

 

Anche per questo, per mettere al corrente politici e amministratori della situazione in cui versa il patrimonio artistico trentino e per sollecitare maggiori risorse da dedicare al restauro e alla conservazione, sabato prossimo Italia Nostra propone un incontro pubblico.

 

"Trento città dipinta: un patrimonio da salvare". A questo appuntamento, che si svolgerà di mattina a palazzo Geremia, parteciperà anche il sindaco Andreatta, la consigliera Lucia Maestri, presidente della Quinta commissione del Consiglio provinciale, Ermanno Tabarelli De Fatis dell'Ufficio beni storici e artistici della Soprintendenza.

 

"Una città ricca di dipinti, risorse pubbliche calanti, il rischio che parte della nostra storia, della nostra cultura, della nostra bellezza scompaia per sempre. Questi motivi - spiega Italia Nostra - ci spingono a rivolgerci a enti, associazioni, proprietari, cittadini e operatori per invitarli a partecipare alla manutenzione e al restauro di un patrimonio artistico in pericolo". 

 

 

 

 

 

 

 

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