Tunnel del Brennero, se passa il referendum la Provincia di Verona salta: "Tenete voi la presidenza del Cab"
In caso di vittoria del “sì” verrebbero soppresse tutte le provincie ordinarie, compresa Verona. Oggi la richiesta al Trentino di mantenere la presidenza della Comunità d’Azione Ferrovia del Brennero anche nel 2017. Già avviati il 55% dei lavori

TRENTO. L'incertezza sul risultato del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre ha portato oggi la Provincia di Verona a non subentrare alle presidenza della Cab, la Comunità d’Azione Ferrovia del Brennero, ma a chiedere al Trentino di mantenerne la guida “almeno per il 2017, pur con la disponibilità a sostenere ed a promuovere una linea comune con iniziative concrete”.
Una richiesta che non può passare inosservata e che deriva dall'incertezza che esiste oggi sul risultato del referendum costituzionale. Se infatti vincesse il “sì”, verrebbero soppresse tutte le provincie, compresa Verona. Questo, se la città scaligera fosse alla presidenza della Cab, avrebbe delle ripercussioni negative nelle collaborazioni mirate in Italia, Austria e Germania e presso le istituzioni europee nella promozione del potenziamento della ferrovia in favore della popolazione locale e dell’economia regionale.
Ecco allora che si è pensato bene di far proseguire alla presidenza della Cab la provincia di Trento che, essendo a Statuto speciale, non rischia di essere soppressa. La richiesta da parte della Provincia di Verona è arrivata oggi nel corso della riunione della commissione tecnica della Comunità d’azione del Brennero, riunita a Trento nella seduta conclusiva del biennio di presidenza trentina. Un’occasione per fare il punto sugli ultimi due anni, sui risultati raggiunti e sulle sfide da affrontare
Per quanto riguarda il Tunnel di base del Brennero, sono stati avviati più del 55% dei lavori, 57,1 km di scavi già effettuati con circa 1 miliardo di euro già investito ed un valore totale dei lavori realizzati, appaltati o in fase di appalto che ammonta complessivamente a circa 4 miliardi. In totale, più del 55% dei lavori legati al tunnel di base del Brennero sono già avviati, mentre un ulteriore 40% è in fase d’appalto.
“Durante la presidenza trentina della Cab – ha sottolineato l’assessore provinciale alle infrastrutture Mauro Gilmozzi – abbiamo messo in campo un impegno forte nella relazione con tutti i soggetti coinvolti in questo grande progetto, ragionando secondo una logica di 'corridoio'”. Il motto scelto dal Trentino, ha ricordato l’assessore nel corso della riunione “Oltre l’infrastruttura per una nuova cultura della mobilità”, ha voluto sottolineare l’importanza di considerare la realizzazione delle infrastrutture oltre che da un punto di vista tecnico anche come strumento al servizio delle comunità e dei territori.
“Abbiamo posto con forza, alle istituzioni nazionali ed europee - ha affermato l'assessore - il tema delle tratte d’accesso, che è decisivo per le popolazioni alpine. La sfida fondamentale, sulla quale dovremo tutti impegnarci con determinazione, è quella di creare le condizioni affinché, una volta terminata, l’infrastruttura possa essere effettivamente utilizzata, trasferendo concretamente il traffico dalla gomma alla rotaia".
L'assessore Mauro Gilmozzi, ha poi ricordato i risultati di rilievo raggiunti durante la presidenza trentina a partire dalla nomina da parte del Governo italiano del Commissario per l’asse ferroviario del Brennero, nella figura di Ezio Facchini e l’attivazione, dal 2017, degli incentivi per il trasporto su rotaia, con l’impegno della Regione Trentino-Alto Adige e delle Province autonome di Trento e Bolzano. E' stato infine ricordato l’accordo fra il Ministero dei trasporti e la società A22 per il rinnovo della concessione autostradale, che prevede un forte contributo ed un sostegno finanziario di A22 alla realizzazione del corridoio del Brennero.