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Tunisino cerca riparo a Trento Nord e viene aggredito da un tossicodipendente che lo accoltella

L'uomo, di 30 anni, era senza dimora. Entrato in una casa abbandonata all'interno ha trovato un suo connazionale che lo ha colpito e derubato. La squadra mobile, però, lo ha già rintracciato e condotto al carcere di Spini

Pubblicato il - 14 novembre 2016 - 12:30

TRENTO. E' stato prima accoltellato e poi derubato da un suo connazionale mentre era in cerca di un riparo. Ieri mattina, infatti, la squadra mobile ha fermato W. T. nato in Tunisia nell'86, responsabile dei delitti di rapina e lesioni aggravate nei confronti di un suo connazionale.

 

I fatti risalgono a sabato sera. Un tunisino in cerca di un giaciglio per la notte si è recato a Trento nord e trovata una casa abbandonata, all'interno ha incontrato un suo connazionale tossicodipendente che improvvisamente e immotivatamente lo ha aggredito, colpendolo ripetutamente con un coltello alla coscia ed al gluteo e lo ha rapina di circa 70 euro. La vittima, poco dopo, è riuscita a guadagnare la fuga, raggiungendo un'abitazione vicina per chiedere aiuto. Sul posto immediatamente sono quindi arrivate una volante della polizia e gli uomini della squadra mobile. L’uomo nel frattempo è stato portato in ospedale dove oltre alle ferite alla coscia e al gluteo gli è stata riscontrata una frattura al calcagno sinistro a seguito di un calcio inferto dal rapinatore.

 

In ospedale raccolta la testimonianza del ferito gli agenti della mobile hanno iniziato a ricercare l’autore del grave delitto. Sono, quindi, cominciate una serie di perquisizioni e alle prime luci della mattina il personale delle forze dell'ordine insieme ai colleghi della volante hanno rintracciato il rapinatore e il coltello in una casa abbandonata nella periferia di Trento nord. Arrestato l'uomo è ora detenuto nel carcere di Spini.

 

"In questo tipo di reato - sottolinea il capo della Squadra Mobile Salvatore Ascione - è importante intervenire nell’immediatezza non solo per cristallizzare le fonti di prova ed arrestare l’autore del reato, ma anche per evitare che gli autori di questi delitti, vista la loro condizione soggettiva, pensino di non essere rintracciabili dalla polizia che, viceversa, esercita il proprio costante controllo sul nostro territorio".

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