Trentino sempre sul fronte emergenza per il terremoto in Centro Italia
La Provincia ha il compito di coordinare le Protezioni civili regionali. Rossi: "Soluzioni alternative alle tendopoli per chi è rimasto senza tetto. Mettiamo in campo l'esperienza sulle tecnologie del legno e quanto maturato a L'Aquila

ROMA. Superata la prima fase dell'emergenza causato dal terremoto nel Centro Italia della settimana scorsa, le Regioni e le Province autonome hanno fatto il punto della situazione all'interno della riunione straordinaria convocata nella capitale.
Il ministro Enrico Costa, il sottosegretario Gianclaudio Bressa, il responsabile della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio, il governatore del Trentino Ugo Rossi e l'ingegnere Stefano de Vigili, dirigente della Protezione civile trentina in qualità di coordinatore delle Protezioni civili regionali hanno deciso di effettuare una ricognizione accurata delle esigenze dei centri più colpiti, come strade, edifici e luoghi di aggregazione.
"Abbiamo raccolto la richiesta del Governo di occuparci della realizzazione di una scuola ad Amatrice che, seppur provvisoria, consentirà ai ragazzi di iniziare l'anno scolastico senza troppi ritardi" - spiega Ugo Rossi - "Abbiamo inoltre condiviso una serie di informazioni preziose e proposto di far confluire le esigenze che i sindaci dei paesi terremotati stanno segnalando in un ambito unico che è la conferenza delle regioni".
"L'obiettivo principale è quello di trovare soluzioni alternative alle tendopoli per chi è rimasto senza tetto; verrà costituito un gruppo tecnico di esperti - commenta Rossi - "Per individuare la soluzione più adatta, al quale siamo chiamati a partecipare, anche per portare a titolo di contributo la nostra esperienza sulle tecnologie del legno e quella maturata sul campo in occasione dell'intervento per il terremoto de L'Aquila".