Tragedia di Campodazzo, tre gli indagati
Il sindaco di Fiè allo Sciliar, l'ente agrario e il progettista dei lavori iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo e lesioni plurime. La denuncia parte da parenti e amici per l'assenza di guard-rail protettivo, ma è un atto dovuto per permettere il regolare accertamento delle responsabilità da parte della magistratura. Dopo l'esame tossicologico, disposto il nulla osta per il rito funebre di Giulia Valentini

TRENTO. Sono tre gli indagati per la tragica morte di Alessandro Conti e Giulia Valentini. Sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo plurimo e lesioni personali il sindaco di Fiè allo Sciliar Othmar Stampfer, l'ente agrario che si occupa della manutenzione della strada nel nome del presidente Christian Mair e il progettista dei lavori di messa in sicurezza nel 2009 Heinz Tschugguel.
“Sarebbe bastata una barriera di cemento” per evitare la tragedia, ripetevano i colleghi di Giulia Valentini e Alessandro Conti e l'inchiesta è partita proprio in seguito alla denuncia di parenti e amici per la mancanza di un guard-rail protettivo nel punto in cui l'auto con a bordo i giovani ragazzi è precipitata nell'Isarco sabato 19 novembre scorso.
Il ragazzo, 23 anni di Cavalese, e la ragazza, 28 anni di Baselga di Pinè, hanno perso la vita annegando nel torrente a Campodazzo dopo che la vettura su cui viaggiavano è precipitata dalla strada secondaria che porta al maso Wasserer, un'osteria della zona. Intrappolate nella vettura, le vittime non sono riuscite a liberarsi e sono rimaste chiuse all'interno della macchina capovolta sul greto del torrente, mentre un'altra passeggera di 26 anni è rimasta ferita, così come un altro automobilista coinvolto nell'incidente.
La magistratura di Bolzano dovrà stabilire se sussistono le responsabilità dei tre uomini: la strada è di proprietà comunale ed era stata messa in sicurezza con il posizionamento di guard-rail lungo quei 5 chilometri di strada, ma la segnaletica e le protezioni sono assenti proprio in quel punto e sarà necessario stabilire se era necessario prevedere la messa in posa di un'opera anche in quel punto e chi avrebbe dovuto controllare oppure sollecitare l'esecuzione dei lavori. Il quadro è reso ancora più complesso dalla normativa meno rigida sulle stradine comunali e perché l'azienda agraria (finanziata con i contributi pubblici) fa capo ai contadini privati della zona.
L'iscrizione nel registro degli indagati non è comunque un segno di colpevolezza, ma un atto dovuto per permettere alle controparti di partecipare agli accertamenti del caso al fine di stabilire la presenza di responsabilità di quanto accaduto verso le 23 di quella triste sera. Nel frattempo il medico legale, dopo aver eseguito un esame tossicologico su Giulia Valentini, alla guida della vettura, ha disposto il nulla osta per il rito funebre.
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