Torrione di piazza Fiera, potrà essere adibito alla vendita di prodotti artigianali e agroalimentari
I due bandi passati sono andati deserti. Molte le novità del nuovo bando. Il termine della presentazione delle offerte è fissato per il prossimo 23 febbraio alle 12.30. "Già manifestate espressioni di interesse"

TRENTO. La fondazione Crosina Sartori Cloch ci riprova. Dopo i due bandi andati deserti nel 2007 e 2013, ha deciso di riproporre un nuovo bando d'asta pubblica per la locazione del Torrione di piazza Fiera. L'aggiudicazione avverrà con il criterio del massimo rialzo sul canone di locazione annuale posta a base di gara, fissato in 49 mila 977,69 euro.
Il bando, rispetto alle precedenti edizioni, però, riserva delle novità. La prima consiste nel fatto che si parla di “locazione” e non più di “cessione”. Oltre a questo c'è il ventaglio di possibilità a cui il torrione può essere adibito.
“Il nuovo bando – ha spiegato Claudio Tasin, presidente della fondazione – è il terzo e prevede non più la concessione ma bensì la locazione. Questo permetterà a chi vincesse un utilizzo più duttile del torrione. Oltre che per l'aspetto alberghiero ci potrà essere la destinazione ad attività di ristorazione, culturali e anche attività commerciali per la vendita di prodotti artigianali o agroalimentari”.
La seconda importante novità riguarda la compartecipazione della Fondazione Crosina Sartori Cloch nei lavori di sistemazione. A fronte degli interventi necessari per rendere il Torrione funzionale alla destinazione d'uso indicata nel progetto di valorizzazione, la fondazione ha previsto una compartecipazione del valore di circa 500 mila euro.

“Su certi lavori – ha spiegato Tasin – come opere murarie, impianti di elevazione, ascensori o impianti termoelettrici, noi interveniamo alle spese dal 30 al 49%. Per valore complessivo di mezzo milione di euro spalmato su 20 anni che andrà in deduzione all'affitto”.
La terza novità è la durata del contratto. Il primo sarà di dieci anni, rinnovato poi automaticamente per altri 10 anni. Il secondo rinnovo sarà invece di 9 anni.
“Speriamo che questa volta – ha spiegato il presidente della Fondazione Crosina Sartori Cloch – il bando non vada deserto. L'apertura delle buste avverrà il il 23 gennaio, termine ultime per la presentazione delle offerte (ore 12.30). Per scaramanzia non vogliamo pensare ad un piano B”.
LA STORIA DEL TORRIONE DI PIAZZA FIERA
Viene definito il “Torrione Madruzziano”, è un largo baluardo cilindrico, originariamente posto a difesa antemurale in prossimità della Porta di Santa Croce (oggi scomparsa all'imbocco di via Mazzini), successivamente trasformato in edificio per negozi ed abitazioni.
Fu costruito nel secolo XVI per ospitarvi il corpo di guardia, a difesa dell'entrata meridionale alla città.
La prima testimonianza iconografica, lo ritrae coperto da un'alta cuspide conica e congiunto alla porta di Santa Croce da un muro merlato forato da un fornice che consentiva la comunicazione con l'area esterna alle mura. Durante l'episcopato di Ludovico Madruzzo (nel 1595) il Torrione fu sottoposto a rimaneggiamenti e presumibilmente a quell'intervento risale l'eliminazione della copertura onde realizzare una piazzola con merlature più adatta ai tiri dell'artiglieria.
La porta di Santa Croce fu danneggiata da una cannonata nel 1796 nel corso dell'invasione napoleonica mentre fu definitivamente smantellata nel 1844. Nel frattempo anche il Torrione (che all'epoca veniva chiamato “Rotonda”) aveva perduto il suo ruolo storico ed era stato privatizzato.
Nel 1834 ne divenne proprietario il “caffettiere” Donato Perghem che effettuò una radicale ristrutturazione effettuandone l'innalzamento e l'assottigliamento dei muri, lavori svolti nel 1835.
Allo stesso Perghem si deve la costruzione del passaggio aereo con la vicina casa a nord, anch'essa di sua proprietà. Nel 1897 l'edificio residenziale viene intavolato all'atto di impianto del libro fondiario a nome dell'Orfanotrofio Maschile Sartori.
Da circa una decina di anni il Torrione non è in uso.