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Toponimi, Biancofiore si appella a Mattarella: "In Alto Adige è in atto una germanizzazione"

Polemica sull'asse Roma - Bolzano. Urzì lancia l'allarme: "Il 57% dei nomi italiani saranno sostituiti". La deputata regionale: "Non solo i cartelli saranno cancellati ma anche i monumenti storici coperti come le scuole di epoca fascista abbattute"

Pubblicato il - 21 settembre 2016 - 16:35

ROMA.  "Non solo i cartelli saranno cancellati ma anche i monumenti storici coperti, scuole di epoca fascista abbattute il tutto nel più completo silenzio colpevole dei governi italiani". L'allarme è della deputata di Forza Italia Michaela Biancofiore che riprendendo la polemica lanciata dal consigliere provinciale di Bolzano Alessandro Urzì, fa appello direttamente al Presidente della Repubblica Mattarella: "Mi appello al Presidente Mattarella, le Commissioni dei sei e dei 12 sono incostituzionali perché sfornano norme di rango costituzionale fatte da 6 o 12 persone, appunto, in barba alla procedura aggravata per le leggi costituzionali previste dalla Costituzione. Spero intervenga lui per stoppare la norma di attuazione, in quanto garante dell’Unità nazionale, affinché per 130.000 voti in favore del si in questo caso, non venga svilito ancora una volta lo Stato italiano innanzi ai propri cittadini basiti. Sorprende - aggiunge la Biancofiore - che Renzi che sa tenere testa alla Merkel, si faccia ricattare dai tedeschi in salsa nostrana".

 

Infuria, dunque, la polemica sull'asse Roma - Bolzano. Una polemica che ha radici antiche e che nasce dalla questione toponimi in italiano e in tedesco. Venerdì, infatti, la Commissione dei Sei dovrebbe trattare una riforma della toponomastica che, ha denunciato Urzì a Bolzano, cancellerebbe il 57% dei nomi italiani. "E' in atto una vera e propria pulizia etnica", ci spiega il consigliere di Alto Adige nel cuore. Nella riforma, infatti, si prevedrebbe che per alcune zone venga previsti una parte di nomi bilingui ma in molti casi il nome tedesco: per esempio scomparirebbero Punta Cervina (che si trova tra la Val Passiria e la Val Sarentino) e Castel Sarentino per lasciare spazio a Hirzer e Schloss Rafenstein, Laverna diventerà Langfenn, resterà "sospeso" il nome della Vetta d'Italia.

 

Ma Michaela Biancofiore rilancia: "Non solo i cartelli saranno cancellati ma anche i monumenti storici coperti , scuole di epoca fascista abbattute ecc..nel più completo silenzio colpevole dei governi italiani . La colpa infatti non è della Svp che ha creato passo dopo passo uno Stato nello Stato, ma dei governi italiani che innazi ai pochissimi voti elettorali Svp e in parlamento ha sempre svenduto una parte pagata col sangue degli italiani della nostra nazione. La Svp - prosegue - fa il proprio lavoro e sta conseguendo il proprio obiettivo di secessione di fatto dell’Alto Adige e relativa germanizzazione, il paradosso è che riesce a farlo da 50 anni grazie alle leggi elettorali fatte dalle maggioranze parlamentari italiane di ogni colore che poi si lamentano di essere ricattate da coloro ai quali loro stesse hanno dato il potere per farlo".

 

"Sorprende - prosegue - che solo oggi c’è chi come Urzì denuncia, governando con i propri uomini insieme alla Svp in comuni come Laives e Brunico,  la grave questione dei  cartelli bilingui in Alto Adige quando la questione è nota da anni e c’è chi come la sottoscritta, si è da sempre sgolata nelle sedi istituzionali facendo appelli accorati in ogni modo rimasti sempre inascoltati anzi talvolta puniti dal mio stesso partito". "Faccio politica da anni - conclude Urzì - e la Biancofiore non sa quel che dice, evidentemente. Mi sono sempre battuto per la difesa dei toponimi e degli italiani. Le è sfuggito qualche passaggio evidentemente". 

 

 

 

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