Studenti medi a Trento contro la Buona scuola: "Non siamo in vendita"
Una trentina di studenti si sono ritrovati davanti al palazzo della Provincia ribadendo, fra le altre cose, il proprio "No" al referendum costituzionale di dicembre. Chiudono poi "simbolicamente" la sede del Pd Trentino

“No alla Buona Scuola” e “No al referendum costituzionale”, questi i messaggi che questo pomeriggio il Coordinamento degli studenti medi di Trento ha voluto lanciare aderendo alla manifestazione nazionale “contro ogni forma di sfruttamento, l'alternanza scuola-lavoro, i presidi manager, l'aziendalizzazione e la privatizzazione delle scuole”. Assemblee e manifestazioni si stanno svolgendo anche in altre città d'Italia e a Trento alle 15 di questo pomeriggio una trentina di studenti si sono ritrovati davanti al palazzo della Provincia.
“Siamo qui – hanno spiegato gli studenti – per dire no alla Buona Scuola di Renzi perchè siamo contrari alla mentalità che c'è dietro a questa riforma. Gli studenti vengono visti non più come persone da formare per diventare cittadini attivi del domani ma vengono visti come macchine che devono obbedire e basta”.

Ad essere criticata è la mentalità della scuola-azienda “capitanata da un preside sceriffo”, dove si punta a formare una generazione “di macchinette , incapaci di leggere la realtà ma pronta a darsi comprare per 80 euro al mese. Noi vogliamo però dire in modo chiaro a Renzi che non siamo in vendita”. Una manifestazione anche per ribadire il “No al referendum”. “Speriamo – hanno spiegato gli studenti – che l'Italia si accorga della mentalità che si vuole portare avanti”.
Nel corso della manifestazione gli studenti hanno inoltre simbolicamente "chiuso" la sede del Pd: "Per denunciare chi, attraverso l'ipocrisia, sta cercando di imporci la Buona Scuola".
